Napoli: L’Accademia di Belle Arti contro la violenza sulle donne

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Da qualche mese l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha in parte smesso di essere un luogo di creatività, dialogo, confronto tra giovani e docenti. Altro che aria pesante: è proprio vapore rovente quello che si respira tra gli storici marmi e gli scaloni. Un calderone sotto pressione che minaccia d’esplodere da un momento all’altro. Le certezze sono poche, val la pena di metterle una dietro l’altra. La prima è che qualche settimana fa c’è stata una manifestazione del collettivo femminista “Non una di meno”, l’ennesima dopo varie assemblee. Le attiviste han tappezzato l’Accademia di via Santa Maria di Costantinopoli con decine di volantini dal contenuto pesantissimo. «Spodesta il professore che ti molesta»; «Nell’università c’è chi usa il suo potere per ricattarti e portarti al letto»; «Se con lui non vuoi scopare, l’esame non te lo farà fare» e così via. L’iniziativa fa parte di una mobilitazione nazionale, anzi internazionale, dal nome «Un violador en tu universidad», contro le violenze nei luoghi del sapere.

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