Napoli, la crisi vista da Moggi

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A Super Sport 21, in onda ogni sera dal lunedì al venerdì dalle ore 20.05, è intervenuto Luciano Moggi, ex dg della Juventus, che si è espresso sulla situazione caotica che si è creata in seno al Napoli dopo l’ammutinamento dei calciatori: “De Laurentiis è un presidente padrone, uno che pretende che i suoi collaboratori facciano soltanto ciò che vuole lui. Un problema del genere si poteva gestire diversamente se alla guida ci fosse stato un presidente più malleabile, ecco perché succede. All’epoca si diceva che Ferlaino fosse un presidente che volesse tutto il potere nelle sue mani, eppure quando arrivai io mi delegò parecchie mansioni, dandomi tanta fiducia. ADL ha invece una gestione più familiare, preferisce avere il controllo, non concepisce una figura societaria che gli tolga potere”.

“Ancelotti si è detto contrario al ritiro, poi ha preso una posizione un po’ particolare, perché si è presentato a Castel Volturno. Ha detto una cosa e poi ne ha fatta un’altra. Questo denota l’incomprensione che c’è fra l’allenatore e la squadra e l’allenatore e il presidente. Un allenatore non può dire che farà il ritiro ma non è d’accordo, a quel punto deve andare dal presidente e fare le sue rimostranze, cercando di fargli cambiare idea”.”Il problema del Napoli secondo me è a centrocampo. Ogni volta che manca Allan, quindi l’uomo che va ad attaccare gli avversari, la squadra fa una gran fatica in mezzo al campo. Manca l’uomo d’ordine, quello che detti il ritmo del gioco. Se ci fossi stato io? Una situazione come quella della ribellione non si sarebbe mai verificata. Ancelotti è una bravissima persona, uno che non usa il pugno di ferro, e questa cosa dà adito ai calciatori di sentirsi in diritto di crearsi alibi e fare un po’ ciò che gli pare, se non sono professionali. In più c’è questo problema disciplinare di calciatori che vedono alcune figure come superabili, non degne del dovuto rispetto, e per questo si perde la bussola”.”Ancelotti resterà alla guida del Napoli? A leggere il comunicato di De Laurentiis, che delega la gestione del ritiro ad Ancelotti, mi sembra quasi una provocazione nei confronti dell’allenatore, un modo per metterlo ulteriormente in difficoltà. La società deve preoccuparsi di tutelarsi e di garantire il miglior rendimento dei suoi calciatori, anche a costo di decisioni impopolari. Un consiglio a De Laurentiis? Li mandi in ritiro forzato fino a fine novembre!”

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