Napoli-Juventus 1-2. L’orgoglio vale quanto il fatturato ma non porta i tre punti

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L’orgoglio del Napoli ha il valore del fatturato della Juventus. Non porterà allo scudetto per la distanza abissale tra le due squadre, non ha portato i tre punti alla squadra di Ancelotti sconfitta 2-1 al San Paolo, ma ha portato 45’ di forti emozioni, quelli del secondo tempo, nei quali la squadra partenopea ha letteralmente schiacciato la Juventus con un assedio continuo, costringendo Chiellini e Bonucci alla testuggine per difendersi da attacchi che arrivano tutte le parti e conclusioni da posizioni centrali che nel primo tempo sono soltanto un miraggio. La prepotenza juventina nei primi 45’ è irritante, quanto il distacco in classifica che non alimenta sogni neanche alla vigilia del big match del San Paolo. Cristiano Ronaldo appena sente il vento della scarpetta di Meret soffiargli sulla gamba sinistra stramazza a terra come se fossi stato travolto da un tir. Rocchi sbaglia, sbagliano anche al silent check, dimostrando come gli arbitri siano ormai in lotta con la moviola in campo che ne ha ridotto l’autorità. Accade così che il portiere del Napoli si becca il cartellino rosso e Angellotti toglie l’unico attaccante di peso che ha, Milik, per inserire Ospina. Il portiere colombiano può solo guardare la traiettoria di Pjanic finire in rete per l’1-0. Per il Napoli è uno shock, sotto di un gol, con un uomo in meno e senza soluzioni. La Juventus prende sempre più coraggio e anche la seconda rete, con Emre Can che approfitta di un errore in marcatura di Hysaj per insaccare di testa il 2-0. Finisce il primo tempo da incubo per il Napoli, che nell’intervallo si trasforma. La ripresa si apre con l’espulsione di Pjanic per doppia ammonizione per fallo di mani. In 10 contro 10 il Napoli se la gioca, il 3-4-2 di Ancelotti mette alle corde gli uomini di Allegri, Cristiano Ronaldo resta tutto solo in avanti senza mai ricevere il pallone, assistendo così a un predominio azzurro che diventa un autentico forcing continuato, per tutto il secondo tempo. Decide di conclusione finiscono sui corpi dei difensori juventini che si difendono il senso trova lo spiraglio alle spalle di Chiellini e vi apre la partita quando manca mezz’ora, accendendo il San Paolo che ritorna ad essere pieno per il Big match. Ci prova in tutti i modi il Napoli e ciò che il Var toglie alla fine dà, perché il fallo di mani di Alex Sandro viene rivisto da Rocchi che poi concede il rigore al Napoli. Insigne ha la grande chance nel finale, il napoletano che rappresenta Napoli e il suo orgoglio, la sua reazione, la sua terra va sul dischetto, ma il suo rigore rasoterra si stampa sul palo, dimostrarlo che la Juve al San Paolo ha più culo che anima. Finisce 2-1, i bianconeri fanno festa in una notte in cui Napoli si dimostra all’altezza, nonostante le follie di un Var utilizzato malissimo.

LUIGI CAPASSO

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