Muore dopo intervento chirurgico al Ruggi: “Manovra sbagliata della equipe”

36
Advertisement

Rischiano l’accusa di omicidio colposo i sanitari che, il 23 giugno scorso, operarono Antonello Mucciolo, 51 anni, capo operaio della Comunità Montana Alburni, presso l’azienda ospedaliera-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Secondo il referto del medico legale, infatti, emergerebbero responsabilità sull’operato dei medici. Quel giorno l’uomo, padre di due figlie, venne sottoposto ad un intervento chirurgico che prevedeva l’asportazione di una massa grassa sul rene destro. Lo stesso medico chirurgo aveva riferito alla famiglia che vi era stato un problema durante l’intervento e nello specifico diceva che era stata tagliata verticalmente la vena cava all’altezza dell’addome e che quindi erano intervenuti d’urgenza per porre rimedio a tale atto negligente. Non solo. Ma spiegò che il paziente aveva perso molto sangue ma che il problema era stato risolto e che, pur non essendocene la necessità, per prassi, avrebbe dovuto trascorrere una notte nel reparto di Rianimazione dove sarebbe stato svegliato al mattino seguente. Ma Mucciolo non si è più risvegliato. Secondo il referto, la causa del decesso è da ricondurre “all’errata manovra dell’operatore. Concludendo, riteniamo vi siano condotte colpose ascrivibili alla prima equipe operatoria che nell’effettuare l’intervento laparoscopico ha determinato la lesione della vena cava inferiore”. Ora toccherà al pm Roberto Penna del tribunale di Salerno formulare eventuali imputazioni a carico dei medici che prestarono per primi le cure al 51enne salernitano.

Advertisement