Marianna Battipaglia, da Nocera al Messico l’arte dei madonnari

1634
Advertisement

Il Concorso Internazionale dei Madonnari a Nocera Superiore è divenuto con il passare degli anni un evento artistico e religioso invidiatoci in tutto il mondo, dove si radunano artisti provenienti da ogni angolo d’Italia e da paesi stranieri, con migliaia di pellegrini che ammirano attoniti le opere realizzate sull’asfalto di una strada che, per pochi giorni all’anno, perde la sua monotona tonalità grigia per vestirsi a festa con mille colori. Quando l’arte fa parte del proprio codice genetico ecco arrivare quel richiamo mistico che ti trasforma da semplice spettatore ad autore, da osservatore a protagonista, da stupefatto a sorprendente.

Marianna Battipaglia, 23 anni, ha coltivato la passione per il disegno sin dalla tenera età, si è diplomata al Liceo Artistico di Salerno nel 2012, ma forse non avrebbe mai immaginato un giorno di disegnare sulle strade con i gessetti. Fino a quando non ha assistito al Concorso dei Madonnari e deciso di spostare le sue magiche mani dalle raffinate tele dei suoi dipinti al polveroso manto stradale, arrivando in breve a vincere per due anni consecutivi il secondo premio Giuria Popolare al Concorso Internazionale dei Madonnari e partecipare al prestigioso Festival Bella Via in Monterrey (Messico), epicentro della street art e dell’arte madonnara sudamericana: “Questa è stata la mia prima esperienza all’estero e ho deciso di condividerla con mia madre, una grande emozione – ha raccontato Marianna Battipaglia -. Sono stata invitata dall’organizzatrice dell’evento, che si è tenuto il 7, 8 , 9 ottobre ma che, per motivi legati alle continue piogge, ha avuto luogo solo il 9 ottobre. In rappresentanza degli italiani c’eravamo io e Antonio Cristalli, che ha vinto il premio ConArte nella categoria Maestri; io purtroppo non mi sono classificata ma essere lì – probabilmente la più giovane in assoluto ad esserci mai andata – è stato il mio premio”.

Marianna Battipaglia ha presentato un collage con una riproduzione di una fotografia di Gansforever Osman, intitolata “Ivy, bambina della Malesia” ed esportato il nome di Nocera Superiore oltreoceano. Adesso è tornata nella sua amata terra con nuovi stimoli ed esperienze, che saranno d’aiuto per proseguire gli studi universitari e dare ulteriore impulso alla sua già ammirevole carriera artistica, con un sogno nel cassetto: “Affermarmi come artista e arrivare ad un punto della mia vita in cui potrò sentirmi fiera di me stessa e del mio lavoro, anche se forse sarà solamente una ricerca infinita, perché c’è sempre da imparare e non ci si ferma mai”.

Luigi Ciamburro

Advertisement