“Con grande rammarico vi informiamo che non sussistono le condizioni per realizzare l’edizione 2016 della festa della birra.nPertanto, comunichiamo che l’Okdoriafest 2016 non avrà luogo”.
E il popolo di Facebook resta letteralmente…gelato.
Dichiarazione quasi shock quella resa dagli organizzatori della festa della Birra più gettonata dell’agro nella tarda serata di ieri. Attraverso un semplice comunicato stampa il gruppo ha fatto sapere che l’okdoriafest 2016 ad Angri non ci sarà. Insomma, la festa più amata da angresi e non e che segna di fatto la fine dell’estate quest’anno forse avverrà in un’altra cittadina. Ben più lontana e difficile anche da raggiungere per un solo boccale di birra: Roma.
Il comunicato ha sconcertato i più. ““Con grande rammarico vi informiamo che non sussistono le condizioni per realizzare l’edizione 2016 della festa della birra. – hanno detto gli organizzatori – Pertanto, comunichiamo che l’Okdoriafest 2016 non avrà luogo. Al contempo vi garantiamo che l’Okdoria continuerà a vivere e a crescere, anche se altrove, in cerca di luoghi in cui ci siano le condizioni ottimali per offrire servizi adeguati ad una manifestazione che in pochi anni ha assunto tali dimensioni, che necessitano del supporto di tutti gli attori coinvolti a vario titolo. Questo non è un addio, ma un arrivederci a presto!”
E da quel momento, il web si è scatenato. Questo perché tutti hanno pensato simultaneamente la stessa cosa: che dietro la vicenda della mancata organizzazione dell’evento ci sia una “matrice” politica. Sulla vicenda, però, subito è intervenuta l’assessore Maria Immacolata D’Aniello, che ha scritto agli organizzatori chiedendo immediate delucidazioni. “A nome dell’amministrazione comunale – si legge nella sua nota – a seguito del comunicato emesso dagli organizzatori di Okdoriafest, chiedo loro di correttamente precisare, per completezza di informazione, quali sono le concrete motivazioni che li hanno indotti ad annullare l’edizione 2016 dell’Okdoriafest. Al fine di evitare e, per quanto possibile, fermare la speculazione politica immediatamente nata dopo l’emissione del comunicato”.
