Lazio, solita vittoria, Balotelli, soliti insulti

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Sul campo è finita come tutti sappiamo. La Lazio batte il Brescia 2-1 allo stadio Rigamonti, con gol di Immobile nel recupero, e Simone Inzaghi eguaglia il record di nove vittorie di fila in campionato che apparteneva a Sven Goran Eriksson, nella stagione 1998/99. Ma il post partita è stato amarissimo. “Laziali presenti oggi allo stadio vergognatevi”. Con questo post su Instagram, scoppia ufficialmente un altro “caso Balotelli”. L’attaccante del Brescia è stato protagonista a tutto tondo della partita con la Lazio: segnando un gol, disputando una grande prestazione pur nella sconfitta dei suoi, ma anche riportando nuovamente sotto la luce dei riflettori il tema delle offese nei suoi confronti, razziste o anche non. Questa volta l’attaccante non si e’ ribellato platealmente, come accadde gia’ il 3 novembre scorso quando, dopo aver udito alcuni “buu” razzisti provenienti da un settore dello stadio Bentegodi durante la partita col Verona, scaglio’ il pallone verso gli spalti. Ma ha protestato palesemente con l’arbitro, approfittando di una pausa di gioco per infortunio, contro i cori a lui rivolti. Questa volta i fatti si sono svolti con un clichè diverso, ma ugualmente ‘devastante’ per il diretto interessato. Alla mezz’ora del primo tempo, Balotelli ha richiamato l’attenzione dell’arbitro Manganiello invitandolo ad ascoltare i cori che si stavano levando al suo indirizzo dallo spicchio di stadio occupato dai tifosi della Lazio. In quel momento si sentiva “Balotelli figlio di…” mentre poco prima era stato ascoltato anche il coro “se saltelli muore Balotelli”. In mezzo, anche alcuni “buu” uditi in alcune circostanze in cui il giocatore aveva il pallone tra i piedi. Approfittando di un momento in cui il gioco era fermo per un fallo laterale, si è visto Mario avvicinarsi a Mangianiello e dirgli: “E’ gia’ la seconda volta, alla prossima esco”. Il direttore di gara gli ha risposto: “Stai tranquillo, ci penso io”. E poco dopo lo speaker dello stadio ha letto il comunicato che invita i tifosi a non effettuare cori violenti o di “discriminazione razziale e territoriale”. Nel frattempo il pubblico bresciano provvedeva a sostenere il proprio giocatore con il coro “Mario Mario” mentre i laziali, sempre all’indirizzo di Balotelli cantavano: “Tirace il pallone”, con riferimento ai fatti di Verona. Il gioco, la cui ripresa e’ stata ritardata dall’accaduto, e’ ripartito dopo poco più di un minuto. A fine partita, Balotelli non ce l’ha fatta a tenersi dentro l’amarezza e si e’ sfogato via social: “Sconfitta che fa male, ma ci rifaremo, siamo sulla strada giusta. Laziali presenti oggi allo stadio vergognatevi! Saynotoracism”. Resta ora da capire se il giudice sportivo optera’ per dei provvedimenti: dipenderà dalla percezione e dall’entita’ dei cori discriminatori. In occasione del precedente di Verona – quando però i ‘cori’ erano stati di esplicita discriminazione razziale, secondo la giurisprudenza sportivo – ci fu la squalifica del settore “poltrone est”, squalifica poi sospesa dalla corte della Figc in attesa di ulteriori accertamenti della Procura. Dei quali Balotelli, si tratti di buu razzisti o di insulti personali, evidentemente non sente alcun bisogno

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