La Vibonese resta in Serie D: il Tar respinge il ricorso

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Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio (Sezione Prima Ter), ha respinto la domanda cautelare presentata dalla Vibonese per l’annullamento della sentenza emessa dal Collegio di garanzia del Coni condannando il club rossoblù al pagamento delle spese processuali.

Con l’ordinanza depositata questa mattina, il Tar, accertate preliminarmente la propria giurisdizione e competenza, ha ritenuto insussistenti i presupposti di Legge (sia in ordine alla c.d. “parvenza di diritto” che al “pericolo nel ritardo”) idonei a fondare azione e provvedimento cautelare, precisando che, “con riguardo al periculum in mora, il danno prospettato da parte ricorrente appare recessivo rispetto all’interesse della Federazione e della Lega Pro all’ordinato svolgimento di due campionati, ormai iniziati, essendo state svolte, per entrambi, 5 giornate di calendario”.

In sostanza, il Tar ha respinto la domanda cautelare della Vibonese – condannata inoltre al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in 500 euro a favore di ciascuna delle parti costituite, oltre agli accessori di legge – ritenendo che il pericolo di grave pregiudizio paventato dal club (in caso di mancato accoglimento della domanda cautelare) dovesse in pratica cedere il passo a fronte del preminente interesse di Federazione e Lega al corretto svolgimento dei campionati.

Lo scorso 22 settembre il Tar aveva reso il decreto cautelare n.5005/2017, con cui era stata respinta la domanda avanzata ex art. 56 del c.p.a. (quella con cui il ricorrente, in caso di estrema gravità ed urgenza, può chiedere al Presidente del Tribunale, prima della trattazione della domanda da parte del collegio – avvenuta nella giornata di ieri – di disporre misure cautelari provvisorie).

L’ulteriore scenario possibile, a questo punto, è rappresentato dal ricorso al Consiglio di Stato.

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