La Semplice fa chiarezza: “Beffa? Candidata solo a servizio della coalizione”

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Puntuale è giunta la smentita. Dopo l’articolo di ieri, in cui si riportavano voci secondo le quali, alcune promesse mancate, avrebbero portato malumori al candidato Laura Semplice, l’avvocato ha fatto chiarezza sulla vicenda. Semplice è stata la terza nella lista Salvini Lega, passata agli “onor di cronaca” soprattutto per il trasferimento da una centrodestra all’altro a poco più di un mese dalla consegna delle liste. Ecco dunque le delucidazioni del caso – “Le mie dimissioni da coordinatore cittadino di FI, risiedevano nella mancata condivisione delle scelte politiche volute dal direttivo provinciale” –

Poi la questione “promesse” – “Il mio passaggio e la mia candidatura alla Lega è avvenuto sulla scorta di valutazioni meramente politiche. Nessun accordo è intervenuto tra me ed il direttivo, nessuna scelta di comodo, nessuna scelta garantita”

Il retroscena che spiega l’impegno dell’avvocato, fino all’ultimo, di ricucire il centrodestra – “Solo la voglia di contribuire alla rinascita di Scafati attraverso una scelta di responsabilità, che è passata attraverso il mio impegno diretto alla pacificazione del centro destra scafatese, fallito solo ed esclusivamente per volontà del coordinamento provinciale. In seguito ho deciso con la candidatura nell’unica coalizione di centro destra che ritengo credibile e sostenibile, quella che vedeva Cristoforo Salvati candidato a sindaco” –

Semplice si spiega anche sul risultato ottenuto e del suo atteggiamento nei mesi che verranno e nelle scelte del primo cittadino – “Nessuna beffa per il risultato, la mia candidatura era a servizio della coalizione. Cristoforo Salvati è stato eletto ed è questa l’unica vittoria che mi aspettavo e che agognavo. Il neo consiglio comunale e la neo giunta, saranno composti da persone capaci e competenti. Ricordo a me stessa, infine, che si è funzionali alla squadra ed al risultato con l’impegno e la dedizione anche fuori dal consiglio. La politica è amore e cura per la cosa pubblica non per il proprio ruolo” –

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