La Riflessione – Col grembiule salvi te e tutti i tuoi compagni?

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Dallo scorso venerdì siamo tutti col fiato sospeso per la piccola Noemi, ferita durante una sparatoria a Napoli. Si sono sentiti tanti moniti, si sono fatte manifestazioni in piazza, la foto di Noemi in prima pagina sui social e addirittura il video dell’accaduto. Non è giusto che una bambina venga riconosciuta in questo modo, non è giusto che dovrà per tutto il resto della sua vita ricordarsi di quel maledetto pomeriggio, in questo modo. Questa è la crudeltà dei social, tutti in diritto di dire e fare tutto. Che per darsi un tono, parlano della piccola come se la conoscessero, ma gli unici che potrebbero descrivere cosa si prova ad avere una bambina di soli 4 anni con i polmoni perforati da dei proiettili, sono i familiari.
Poi ci sono i politici che promulgano la loro indignazione, la loro vicinanza e la loro volontà che tutto ciò non accada più. Però c’è chi scende in piazza per unire la sua voce alla gente comune e chi fa propaganda politica dando come soluzioni per l’ordine e il viver civile l’obbligo del grembiule. A prescindere dal simbolo prettamente fascista, la soluzione per stabilire uguaglianza e disciplina ci appare alquanto blanda. Prima di tutto perché non sono una novità il grembiule o la divisa, che si usano più per comodità, in quanto con certe attività come pittura o attività motorie, è bene non stressare i bambini con troppe raccomandazioni. Secondo perché nelle scuole di oggi le regole dei maestri non le seguono i genitori dei bambini stessi. Ma la cosa che più va a cozzare è il fatto che si pensi a questo e non allo stato in cui reggono le scuole italiane. Pochi fondi che costringono i genitori a provvedere per le cose necessarie all’igiene dei ragazzi, dalla carta igienica al sapone per le mani. Per non sottolineare l’inagibilità di alcuni edifici scolastici. Ma in fondo noi stiamo parlando di chi bullizza Fabio Fazio e la Boldrini, anzichè lavorare alle necessità di chi lo ha votato e anche di chi non lo ha fatto ma se lo ritrova , comunque, come Ministro dell’interno.

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