La Regione Campania riparte dall’esempio di Giancarlo Siani

L’aula del Consiglio Regionale, è stata intitolata a Giancarlo Siani, il “giornalista scomodo”, ucciso il 23 settembre 1985 perché nei suoi scritti aveva raccontato gli affari dei clan ma anche quelli della politica che con la criminalità organizzata faceva affari

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Forte segnale lanciato dal Consiglio regionale alla lotta contro l’illegalità e la criminalità organizzata.

L’aula del Consiglio Regionale, è stata intitolata a Giancarlo Siani, il “giornalista scomodo”, ucciso il 23 settembre 1985 perché nei suoi scritti aveva raccontato gli affari dei clan ma anche quelli della politica che con la criminalità organizzata faceva affari.

Alla cerimonia, tenutasi alle 11 di questa mattina, erano presenti: la presidente del consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, l’Ufficio di Presidenza, i capigruppo, i consiglieri e gli assessori Lucia Fortini e Sonia Palmieri, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, il presidente dell’associazione Polis Paolo Siani, il presidente di Libera Fabio Giuliani ed il magistrato Armando D’Alterio.

Un forte esempio da cui ripartire: quello di Giancarlo Siani, divenuto ormai un modello da seguire per tanti ragazzi di Napoli e della Campania.

Si tratta di un importante gesto delle nostre forze politiche, un cosciente impegno nel garantire la legalità nel nostro paese ricordando le vittime innocenti della mafia, facendole rivivere attraverso le loro storie, portando a termine il loro progetto, quello che sfortunatamente è costato la vita.

Questa è una priorità assoluta, per incentivare la crescita del nostro territorio troppo volte classificato come “terra di camorra” e forse un’altra Campania è possibile solo con l’impegno costante e compatto di tutte le forze politiche a prescindere dai colori e dagli schieramenti. Bisogna in primis investire sulla cultura, con programmi rivolti all’infanzia in quanto bisogna partire dai bambini, dalle giovani generazioni per fermare definitivamente questa “guerra” che insanguina le nostre strade per poter realmente vivere un paese civile, in una città normale dove gli eroi non cadano nell’oblio della dimenticanza ma siano monito per lo sviluppo futuro.

Roberta Montanaro

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