La nostra gente al tempo del Coronavirus – Franca Milite

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Pagine di un diario reale, quello che di questi tempi accompagna Franca Milite di Nocera Superiore. Parole intense e toccanti. Quando tutto finirà, c’è da scriverci un libro, un auspicio per lei che sa usare i tasti giusti, quelli delle parole che colpiscono.

Caro Diario,
eccomi sono di nuovo qui a scriverti, perdonami l’ora ma forse è proprio a quest’ora che sento più il bisogno di “scaricare” il peso dei miei pensieri.
Oggi è iniziata la Primavera, tutto intorno a noi dovrebbe essere più bello… purtroppo non è così! Tutto il bello e le bellezze che ci offre di solito questa nuova stagione, come la fioritura degli alberi di pesco e di ogni genere, il profumo del mare, gli orti coltivati, passeggiate all’aperto a noi ci è stato “VIETATO!”. Si, proprio così…proibito! Come se fossimo un intero popolo di indagati, forzati a stare ai domiciliari per scontare una pena che a tutti è totalmente “sconosciuta”. Questo “Male-Invisibile”, oltre alle tantissime vittime che sta mietendo, sta provocando anche danni psicologici nei più deboli, in chi già debilitato per le innumerevoli prove che la vita ogni giorno già proponeva
e prospettava d’affrontare. Solo che prima si sapeva che era normale affrontarle perché “forse” di ordinaria consuetudine… ora “forzati” da inconsuete nuove abitudini.
Io non ho smesso di pregare, anzi a modo mio, come sempre, continuo ad invocare Dio affinchè col suo aiuto possa redimere i cattivi e far sparire tutto questo male al più presto possibile. Ma la cosa che mi fa soffrire veramente tanto è che di tutto questo resteranno i ricordi. I ricordi di giorni infausti che hanno portato via i sorrisi dai volti della gente, hanno portato via i loro cari, di giorni inusitati che ci hanno usati come cenci vecchi. E questi ricordi torneranno come fuoco acceso nel cammino… con fiamma
viva che resterà accesa in eterno nel cuore di chi li ha vissuti.
Ma dov’era il cielo fino ad oggi!? Mi sono chiesta ieri affacciandomi al balcone.
Perché fino a poco tempo fa correvamo tutti come pazzi frenetici senza fermarci neppure per un saluto o semplicemente alzando gli occhi al cielo accorgendoci che esistono stelle anche di giorno, come la stella più bella che è il sole. Lì sempre puntuale ad illuminare i nostri giorni, i nostri passi, il nostro quotidiano e donandoci
il calore necessario anche per il nostro benessere.
Ma dove eravamo noi tutti ieri… prima che succedesse tutto questo marasma ed accorgerci solo ora, in questo tristissimo momento, di esserci… d’esistere. E cosa ancor più strana accorgersi che “esistono” anche altre persone oltre a noi… solo ora che ci sentiamo tutti più soli, distanti, divisi dal mondo fuori!!! Ma davvero doveva sopraggiungere una sciagura del genere per renderci conto che la vita è bella, che esiste un universo di persone come noi … intorno a noi!? Che tristezza mi provoca tutto ciò… una grossa e profonda amarezza che non so nemmeno spiegare a me stessa figurarsi poi ad altri.
Sento sciorinare parole di ogni tipo, da tante e tanti che si ritengono al di sopra di ogni decisione, di ogni cosa  possibile, di ogni accadimento futuro… ma non sarebbe più ovvio scremare persone e notizie e parlare solo del necessario e non del superfluo.
Secondo il mio modesto parere ora non abbiamo bisogno di inutili bla…bla…bla..bla… perché non riempiranno nè le tasche, né le pance di nessuno, bensì l’urgenza solo di certezze la dove possibile. Perdonami caro diario se mi sono fatta prendere dall’impeto, dando sfogo alle mie turbe e alle mie sofferenze personali con te, che in questo momento però credo non sentire solo mie ma di tanti. Credimi, te lo giuro, avrei voluto tanto riprendere a scriverti, anche a distanza di così tanti anni, solo per raccontarti di me e magari della mia ritrovata pace interiore, riapprezzandomi come avrei dovuto e come dovrei
fare, anziché manifestarti quest’ulteriore dolore umano che torna ad affligge il mio io, creandomi nuove delusioni che spero saprò riuscire ad affrontare non solo per il mio benessere personale ma anche per quello dei miei figli e dei miei cari.
Ora ti lascio con la speranza che l’arrivo di questa Primavera possa essere di buon auspicio per il mondo intero… e che presto si possa trovare un metodo per sconfiggere questo “Male-Invisibile” in modo che non mieta altre vittime oltre a quelle già fatte. E tornare veramente tutti ad abbracciarci e prenderci per mano! Baci Baci Baci…
A presto caro.

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