Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, ha scritto una lettera indirizzata alla Chiesa e alla città di Genova nella quale invita tutti senza esclusione per alcuno, a compiere un sacrificio per il bene della collettività.
Le numerose polemiche sollevatesi da più parti, risultano sterili.
L’obiettivo da perseguire è unico e merita il silenzio delle azioni conformi alle indicazioni da seguire.
È necessario uscire dall’idea di fare ciò che piace quando si vuole, perché bisogna prendere a cuore non solo la propria salute, ma anche quella degli altri, avendo maggiore attenzione per quelli che potrebbero rivelarsi i più fragili.
Nelle nostre società vige l’autodeterminazione senza limiti, è la base su cui abbiamo costruito il nostro essere individui in un mondo in corsa, dove vivere vuol dire sempre godere senza limiti, perché il domani è incerto.
Dovremmo interrogarci se questo stile comportamentale sia quello giusto.
Il Cardinale scrive: “Tutto il mondo riconosce che la situazione è seria e richiede una risposta seria. Come cittadini, siamo chiamati a vivere alcuni temporanei limiti per un bene superiore, che è quello della salute e della sicurezza di un popolo. Lo dobbiamo al Paese, a coloro che sono colpiti dal morbo, alle vittime, alla moltitudine di medici, infermieri, operatori che con dedizione curano e lottano”.
“In un’emergenza sconosciuta, la cultura della sistematica obiezione e polemica appare impropria e incomprensibile”.