La Giornata dell’autismo consapevole, un monito per chi fa finta di nulla

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Da oggi inizia a scrivere per noi Carmela Senatore, impegnata a tutto campo in problematiche riguardanti l’infanzia e l’inclusione, temi che ci stanno particolarmente a cuore e che svilupperemo sempre di più.

 

 

Palloncini e coccarde blu, monumenti cittadini più importanti illuminati da luce blu. Il blu è il colore dell’ Autismo, e oggi, 2 aprile, è indetta la giornata mondiale sulla Consapevolezza dell’Autismo. Questo giorno, però, non è dedicato a chi l’Autismo lo vive, ma a coloro che non lo incontrano mai o fanno finta di non incontrarlo. L’autismo, o tecnicamente meglio definito come Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder, ASD, APA 2013) non è una malattia, ma appunto un disturbo che implica un deficit nell’area relazionale e comunicativa. La giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo nasce per destrutturare false conoscenze e promulgare la sensibilizzazione all’argomento, creando cultura ed empatia. Tante le iniziative ma molto più importante è l’informazione. Necessario è partire con alcune regole per approcciarsi a questo disturbo. Autismo non è sinonimo di stranezza: l’ individuo che vive questo disturbo non è anaffettivo, prova emozioni alla tregua di ogni altro individuo, basta solo entrare a farne parte. Bisogna rispettare i loro tempi e i loro spazi, e divenire il loro veicolo per far parte dei nostri. Valutiamo sempre il loro potenziale e abilità, aiutiamoli all’integrazione. Impegnamoci ad essere sempre di supporto alle famiglie. L’Autismo è come un puzzle a cui “lavorare” insieme. Bisogna cercare i pezzi e assemblarli, e tante mani e tanti occhi possono più che due.

Carmela Senatore

 

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