La famiglia da sogno della Fenix Eventi: 10 lavoratori, 5 diversamente abili

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Uno degli ingressi delle sale di Palazzo Cardinal Gasparri
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C’è un posto dove il cielo è uguale per tutti. Dove la famiglia è una sola, dove si lavora tutti insieme accettando i limiti degli altri, aiutandosi a vicenda e raggiungendo il risultato finale con lo spirito di gruppo. A guardarlo da lontano Sacrofano, in provincia di Roma,  è uno dei tanti, bellissimi, borghi medievali d’Italia. A sbirciare da vicino si trovano i sorrisi di ragazzi a cui la vita ha dato la seconda opportunità. Basta guardare dalla finestra di Palazzo Cardinal Gasparri, una struttura del ‘400, dove all’interno vi lavorano, in occasione di eventi, i ragazzi della cooperativa sociale Fenix Eventi. Dieci persone in tutto, ma cinque di loro sono diversamente abili, hanno svariate patologie e per loro ad ogni festa è… una festa. Infatti, prestano la loro attività in occasione degli eventi nella struttura, grazie alla cooperativa che li impiega, che è presieduta dall’italo-canadese Barbara Elizabeth Lee che ha nel marito Lucio Petrini il suo preposto, che si occupa del funzionamento dell’intera organizzazione.

Proprio Lucio racconta l’incredibile esperienza di cui sono protagonisti: “Ci siamo conosciuti tutti in un centro di riabilitazione, dove i ragazzi facevano logopedia. Prima abbiamo creato un’associazione di promozione sociale, l’APS, che ha come scopo anche l’integrazione dei ragazzi nella società, lavorando per togliere le barriere che l’ostacolano. L’obiettivo era anche quello di aiutare le famiglie a socializzare tra di loro, poi è nata l’esigenza del lavoro per i ragazzi e ci è venuta l’idea della cooperativa”. I cinque ragazzi diversamente abili che ne fanno parte sono tutti giovanissimi: “Hanno dai 20 ai 25 anni, svolgono mansioni come barman, camerieri e aiuto cucina, fanno un po’ tutto, perché le disabilità che hanno sono differenti tra loro. I ragazzi sono sempre affiancati da cinque volontari. Il clima è buono, forse è fuori dal lavoro che la situazione è un po’ più particolare, magari per l’insicurezza dei genitori e i loro comprensibili timori, che talvolta possono diventare degli ostacoli”.

Lucio Petrini racconta la gestione della cooperativa: “Al di là degli eventi, organizziamo anche serate a tema e manifestazioni pubbliche. I nostri ragazzi hanno acquisito autonomia grazie a questo lavoro. C’è uno di loro che ha problemi di ipertono agli arti superiori, anche quando riesce a servire un solo piatto al tavolo per noi è un grande risultato. Grazie al loro impegno questi giovani si stanno inserendo non solo nel mondo del lavoro, ma in un contesto di società più ampliato”.

Alla Fenix sono tutti… Felix: “Vivere con questi ragazzi è un’esperienza unica, per loro rendersi utili è una grande opportunità e la vivono con orgoglio. La nostra è una cooperativa sociale, nessuno vuole lucrare e il nostro è un percorso di inserimento autentico per dei giovani adulti che, in condizioni differenti, rischiano di trovare spazio in call center o altre attività che per loro potrebbero anche essere meno gratificanti”.

LUIGI CAPASSO

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