Kira, un mito, un cane e una condanna per gli altri

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Era stato arrestato grazie al fiuto di “Kira”, il cane pastore in dotazione alla polizia. In casa, gli agenti gli avevano trovato 450 dosi di stupefacente, tra cocaina e hashish. Giorni fa, ha patteggiato la sua pena, sospesa, a due anni di reclusione dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Nocera Inferiore. Quel pomeriggio del 27 giugno di quest’anno scattò il blitz della polizia. La perquisizione, condotta con le unità cinofila antidroga della Questura di Napoli, con il cane “Kira”, portò al sequestro di un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente dal quale potevano essere ricavate circa 450 dosi di hashish e 50 dosi di crack, ma anche tre bilancini elettronici e materiale per il confezionamento delle dosi. Il trentenne ha chiuso il suo iter giudiziario, concordando con il pubblico ministero, accolta poi dal tribunale, una pena di due anni di reclusione. Il giudice gli ha poi contestualmente revocato gli arresti domiciliari. Alla fine di giugno era stato arrestato grazie al fiuto di “Kira”, il cane pastore in dotazione alla polizia. In casa, gli agenti gli avevano trovato 450 dosi di stupefacente, tra cocaina e hashish. Giorni fa, ha patteggiato la sua pena a due anni di reclusione dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Nocera Inferiore.

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