Sono le “maestre senza laurea”, sono circa 500 e da alcuni giorni hanno ricevuto la doccia gelata del licenziamento.
Una sentenza del Consiglio di Stato, che si è espresso in merito, ha troncato le attività di insegnamento alle educatrici in possesso del solo “Diploma Magistrale” ante 2001, che permetteva l’insegnamento per gli ordini infanzia e primaria.
I tagli sono iniziati in Veneto dove l’organo giurisdizionale speciale ha rigettato il ricorso dei sindacati, condannando le insegnanti a non poter mai guadagnare un contratto a tempo indeterminato.Oltre alle 500 sentenziate, ve ne sono altre 1300 circa che subiranno la stessa sorte entro l’anno scolastico.
Il Veneto è stata tra le prime regioni a decretare quanto già detto, ma i numeri sostanziosi in tutta Italia danno modo di pensare che ci saranno “Megacongedi” a favore di “Megassunzioni”, per chi per insegnare, ha seguito la oramai “via maestra”, la laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Uno scontro generazionale che coinvolge docenti con esperienza e in alcuni casi prossimi al pensionamento. Una mossa che non risolve affatto il problema della precarietà.
