Interventi di neurochirurgia oncologiche, vascolari e spinali, quando la ripartenza ?

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del Segretario Generale CISL FP Pietro Antonacchio, che evidenzia il gli interventi di neurochirurgia per patologie oncologiche e vascolari, spinali, ed altre condizioni cliniche che necessitano di tali prestazioni, provenienti dalle reti tempo dipendenti regionali e dal pronto soccorso essendo le liste di attesa e l’attività ambulatoriale sospese, vengono posticipate, nonostante la gravità delle affezioni degli utenti.

Ecco la nota

La farraginosità della burocrazia interna alla Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno per la messa a disposizione delle sale operatorie, in uno al limitato numero previsto per lo specifico settore, ha causato che pazienti in attesa di intervento, vengono differiti nonostante la necessità di intervenire con estrema urgenza.

L’ultimo caso riguarda due giovani donne provenienti dal pronto soccorso e portatrici di tumore cerebrale per le quali esiste in neurochirurgia una priorità (urgenza differibile o indifferibile), in considerazione del rischio dei danni anche irreversibili per le funzioni neurologiche, nonché la possibilità di stato di coma indotto dall’aumento della pressione intracranica determinata dalle lesioni, le quali vengono inserite in lista di attesa per indisponibilità delle sale operatorie addirittura a circa 7 giorni dalla individuazione del male.

Sembra strano che tali interventi pur rilevandone l’urgenza siano collegati alla disponibilità dei purtroppo pochi anestesisti, ma si rileva che sembrerebbe che particolari patologie abbiano linee preferenziali, forse politicamente più importanti per la direzione strategica.

Come è altrettanto evidente che differire un intervento di neuro-oncologia addirittura di sette giorni esponga l’ente ad un rischio troppo alto sia in termini di etica professionale che medico-legale, mostrando una incapacità anche in periodo di emergenza di riorganizzazione finalizzata a dare certezza ai bisogni di salute della popolazione, in sicurezza, oltre il Covid, se solo si facessero prevalere i principi fondanti ed ispiratori del buon senso.

Buon senso che potrebbe ridare un buon governo dell’Azienda Ospedaliera di Salerno, attualmente allo sfascio, poiché la sospensione delle attività ambulatoriali e di elezione non riguarda le patologie oncologiche e quindi un potenziamento delle sedute per la neurochirurgia risponderebbe al bisogno immediato di salute e non può essere limitano ovvero negato per logiche che non appartengono alla filiera assistenziale, negando un diritto fondamentale sancito dalla costituzione.

Appare evidente la totale mancata attenzione da parte della direzione strategica alle persone con patologie neurochirurgiche, in termini di tempistica degli interventi e disponibilità di idoneo personale, e palesa la limitata disponibilità delle sale operatorie per tali specifici interventi. Purtroppo a breve potrebbe accadere che l’ente sia costretto alla sospensione temporanea dell’attività neurochirurgica e a trasferire i pazienti chirurgici presso le altre unità operative della Campania.

Bene e plauso al Direttore Generale che in ogni luogo e in ogni momento va dicendo che va tutto bene, ovviamente in controtendenza con la comune percezione di operatori e cittadinanza tutta. Tranne forse dalla vera politica politicante.

 

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