Inchiesta Olimpo: la Cassazione rigetta il ricorso per le mancate proroghe delle indagini

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Nessun difetto di procedura, secondo gli ermellini, che potrebbe inficiare l’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di 13 persone tra i quali i fratelli Michele e Raffaele Carolei, l’imprenditore caseario Adolfo Greco e altre 10 persone, tutti esponenti del clan D’Alessandro, Cesarano e Di Martino, accusati di estorsioni aggravate dal metodo mafioso, finiti in manette lo scorso 5 dicembre (9 in carcere e 4 ai domiciliari). L’inchiesta si avvia spedita verso il processo, mentre continuano le indagini nei confronti dell’indagato eccellente: Adolfo Greco, al centro di un’altra inchiesta sull’edificazione dell’ex Cirio a Castellammare che coinvolge nomi notissimi della politica regionale e un altro noto imprenditore, amico e socio in affari di Greco, Giovanni Lombardi. Greco è finito in cella per estorsione aggravata dal metodo mafioso insieme a Michele Carolei; Giovanni Cesarano; Luigi Di Martino; Vincenzo Vuolo ; Attilio Di Somma; Nicola Esposito; Aniello Falanga; Liberato Paturzo. Quattro persone, invece, furono sottoposte ai domiciliari: Francesco Afeltra; Raffaele Carolei; Umberto Cuomo; Teresa Martone, vedova del boss Michele D’Alessandro.Vittime delle estorsioni imprenditori, esercenti e professionisti operanti tra Castellammare di Stabia, Pompei, Gragnano, Pimonte e Agerola. Al momento dell’arresto all’imprenditore è stato sequestrato un vero e proprio tesoro in gioielli e soldi contanti, mazzette da decine di migliaia di euro per un totale di 2 milioni, trovati in una intercapedine della sua abitazione. Fondi neri per pagare le tangenti, secondo gli inquirenti, proprio per la realizzazione del complesso residenziale ex Cirio, le cui  licenze e autorizzazioni sono state rilasciate nel corso degli anni da numerosi enti, a cominciare dal Comune, dove il figlio Luigi è stato anche consigliere comunale, fino alla Regione Campania. Questa inchiesta vede coinvolte 17 persone ed è stata trasferita, per competenza, dalla Dda di Napoli alla Procura di Torre Annunziata che alcune settimane fa ha inviato agli indagati la proroga delle indagini. E tra questi vi sono i due parlamentari di Forza Italia, Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo, il capogruppo regionale del Pd, Mario Casillo.

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