Boscoreale ai tempi del Coronavirus tra caldo e rifiuti

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Di Alina Cescofra

Il tempo afoso ed il cielo cupo stanno rendendo la Boscoreale ai tempi del Coronavirus ancora più silenziosa e vuota. A distanza di due mesi tutto si svolge ancora di mattina. Il pomeriggio, nonostante le aperture con orario continuato dei bar, non c’è vita. Neppure gli allentamenti del lockdown hanno cambiato quelle che sono ormai le abitudini dei boschesi. Da domani qualcosa cambierà, sicuramente. Dai social, i negozianti di Boscoreale danno notizia di aver effettuato la sanificazione dei locali e di attendere con entusiasmo i clienti. Difficile dire cosa riserveranno queste aperture, di certo la voglia di normalità, anche se diversa, è tanta. 

La città ha voglia di tornare a vivere. Nell’afoso sabato di ieri, alle 22, un po’ di gente attendeva di poter avere il suo cono d’asporto dell’ottima gelateria Gallo. Una signora racconta che per lei la differenza sta solo nel fatto che il suo bambino di 5 anni non deve sporcare la mascherina mentre mangia il gelato.

Ripartenza di speranza

Ed è speranza comune quella che ci sia una ripresa economica che soddisfi tutti. Però l’economia è in ginocchio. Oggi, però, potendo entrare nei negozi ricomincerà il giro d’affari relativo agli ‘impulse goods’. In sostanza, sono quei prodotti che vengono acquistati anche quando non si entra in un negozio con quella specifica esigenza. Esempio, chi compra il pacchetto di sigarette in tabaccheria, vede il pacchetto di caramelle e lo acquista. Non entrando nel negozio, non acquisterà mai un bene che gli esperti di marketing definiscono nel successivo stato d’animo, che può essere di pentimento, come ‘il dilemma di Ulisse’. 

Altri buoni alimentari, tutto tace

Intanto, il vicino Comune di Boscotrecase fa sapere che ci sarà una seconda distribuzione di buoni spesa, per favorire chi in un primo momento era stato escluso.  

A Boscoreale non ci sono notizie in merito, nonostante le richieste dei cittadini che più volte sono stati al Comune e non sempre sono stati ricevuti con genitilezza da qualche custode. La questione ‘città sporca’ è più attuale che mai. I social, divenuti la finestra attraverso la quale si guarda la condizione penosa in cui versa la città,  mostrano il degrado di alcune aree cittadine. La zona di via Settetermini è ritornata ad essere una discarica a cielo aperto, con l’aggiunta dell’arrivo delle blatte. A denunciarlo sono gli abitanti della zona. Non si spiegano perché maggior attenzione venga posta alla pulizia del centro cittadino a discapito delle altre zone. 

Boscoreale ai tempi del Coronavirus sempre sporca

In periferia la situazione non cambia, questa volta ad attirare l’attenzione è una foto postata dall’ex sindaco Gennaro Langella (che noi pubblichiamo). La foto riguarda via Sergianni, all’entrata del terzo circolo didattico ‘Castaldi-Rodari’ a pochi metri da via Marchesa, dove abita il vicesindaco Francesco Faraone e dove ha lo studio medico il Sindaco Antonio Diplomatico. L’ex primo cittadino si pone e pone delle domande. “Nessuno ha visto? Nessuno vede? Quanti animali attirerà la spazzatura? E dove andranno a nidificare? Nella scuola?”. Purtroppo le polemiche arrivano da diversi punti della periferia, lamentando un continuo abbandono da parte dell’amministrazione comunale, che solo tre giorni fa ha approvato il piano di rilancio di Ambiente Reale.

Langella tira fuori un’altra questione: la videosorveglianza. “Due anni fa il Sindaco firmò un accordo con il Prefetto per installare telecamere su tutto il territorio. Dopo tutto questo tempo cosa è stato fatto?”. Prima dell’emergenza Coronavirus ci fu anche una riunione tra Diplomatico, il comandante dei Carabinieri Massimo Serra e quello dei vigili urbani Carmine Bucciero. In quella sede fu annunciato che tutto era pronto per l’installazione di 19 telecamere per una spesa di circa 335 mila euro. Eppure due mesi fa, quando abbiamo iniziato a raccontare di Boscoreale ai tempi del Coronavirus, si raccontava di una città pulita. C’era attenzione da parte dell’amministrazione e dei cittadini. C’è stanchezza anche nella gestione dei rifiuti? Nonostante gli allentamenti del lockdown, con molte restrizioni in vigore fino alla mezzanotte, i controlli da parte dei Carabinieri non si fermano. Gli uomini del Comandante Massimo Serra continuano a pattugliare le  strade cittadine, tengono d’occhio i piccoli gruppi fermi nei pressi dei bar o all’entrata dei negozi.

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