Il Tar annulla confini tra i comuni di Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino

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Il Tar annulla le delibere di rideterminazione dei confini tra i comuni di Pagani e i Sant’Egidio del Monte Albino. Zona contestata tra i comuni di Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino: il Tar accoglie il ricorso.

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania alla luce del ricorso n. 358 del 2020, proposto dal comune di Pagani, rappresentato e difeso dall’avvocato Renata Pepe, contro la Provincia di Salerno e il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino, si è pronunciato, infatti, con sentenza di annullamento della delibera di Consiglio Provinciale n. 131, del 4.12.2019, pubblicata in data 10.12.2019, con la quale il Consiglio Provinciale ha approvato gli atti della Conferenza dei Servizi indetta ai sensi dell’art. 13 della L.R. 54/74 con la quale sono stati modificati i confini tra il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino e il Comune di Pagani con modifica delle relative circoscrizioni territoriali; della delibera n. 151 del 18.12.2019 del Consiglio Provinciale di conferma e ratifica della delibera n. 131/2019; di tutti gli atti della conferenza dei servizi indetta dalla Provincia di Salerno e sfociati nelle delibere n. 131 del 4.12.2019 e 151 del 18.12.2019; nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e collegato e conseguenziale, nonché per il risarcimento di tutti i danni patiti e patiendi derivanti dall’illegittimo agire della P.A.

Il comune di Pagani, già dai primi giorni di insediamento della nuova amministrazione, ha
affrontato con solerzia la delicata questione, alla luce del ricorso in atto, inviando una lettera di diffida al Comune di Sant'Egidio del Monte Albino, che si apprestava a adottare il PUC, strumento con il quale il Comune Sant'Egidiese pianificava anche le zone contestate. La vicenda è stata seguita dall’assessore al Puc, ing. Felice Califano, con il supporto dell’assessore al contenzioso, avv. Veronica Russo.

Due le motivazioni che hanno portato all’impugnazione degli atti da parte del Comune di Pagani: nullità della delibera per difetto di attribuzione – in quanto la variazione sarebbe dovuta essere disposta con atto normativo e non con atto amministrativo, come illegittimamente fatto dalla Provincia di Salerno – e per illegittimità dell’atto, poiché trascura il valore probatorio delle risultanze catastali, attesa peraltro la natura meramente ricognitiva del potere attribuito alla Provincia.

La sentenza è stata accolta con grande soddisfazione dal sindaco Lello De Prisco e da tutta
l’amministrazione. «Abbiamo accolto con estremo piacere la notizia arrivata questa mattina – ha dichiarato l’assessore Felice Califano -. Come amministrazione, questa sentenza ci conferisce maggiore serenità, anche in considerazione del fatto che ci apprestiamo a dare inizio alla fattiva attività di pianificazione urbanistica nel nostro Comune e questo atto ci dà piena podestà pianificatoria su tali aree» ha dichiarato l’assessore Felice Califano.

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