Il Punto D Vista (gir. H): harakiri Taranto. Acceso post partita al Liguori

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È arrivato il primo verdetto. Al Gallipoli non bastano i tre punti contro il Marcianise (il successo mancava dallo scorso 6 febbraio): la matematica condanna all’eccellenza. Stagione travagliata per i salentini, costretti a fare i conti prima con latenti difficoltà economiche e poi con una classifica stabilmente deficitaria.

In vetta, carte di nuovo rimescolate. La Virtus impatta all’Ocone contro il Torrecuso (pari a reti bianche), mentre il Taranto fa harakiri allo Iacovone contro il Serpentara. I laziali consolidano il proprio posizionamento in chiave play-out, mentre i rossoblù vedono complicarsi (irrimediabilmente?) la corsa alla Lega Pro. Così come accaduto settimana scorsa al Nardò (sconfitta al Progreditur), anche stavolta è una compagine impegnata nella lotta per non retrocedere a condizionare i giochi promozione. Dinanzi ad uno Iacovone gremito, i rossoblù cadono sotto i colpi di Quatrana, De Iulis e Delgado. Stavolta ai ragazzi di Cazzarò non riesce la prepotente rimonta che appena una settimana fa, contro il Potenza, aveva prepotentemente rilanciato la compagine ionica.

Punta il dito contro il direttore di gara, il tecnico Michele Cazzarò, che però esorta l’ambiente a non gettare la spugna. “Io non mi sento fuori dai giochi. Le lacrime dei ragazzi nello spogliatoio ci impongono di continuare a provarci fino alla fine”. Amaro lo sfogo del presidente Elisabetta Zelatore. “Arbitraggio inaccettabile. Ci faremo sentire anche in Lega, ma non dobbiamo mollare. Con nove punti a disposizione, tutto può ancora succedere”. E proprio la Zelatore, insieme ad Antonio Bongiovanni, finisce nel mirino della Virtus, che preannuncia un esposto in procura Federale per le dichiarazioni – lesive dell’immagine del club virtussino – rilasciate dai massimi esponenti del club rossoblù al termine delle gare interne contro Potenza e Serpentara. Immediata la replica del club rossoblù, che con una nota ufficiale ha esortato la Virtus “ad una lettura meno emotiva” delle dichiarazioni rilasciate nei post partita, in alcun modo riconducibili alla società di Magrì. Un intervento, insomma, teso a distendere gli animi.

Si riporta ad una sola lunghezza dalla Virtus, scavalcando il Taranto (scivolato a -3 dalla vetta), il Nardò, che tra le mura amiche si impone in scioltezza sul Pomigliano.

A tallonare adesso il Taranto, il Francavilla in Sinni, che sbanca al Viviani ed inguaia il Potenza (risucchiato ai margini della zona play-out), mentre l’Unicusano Fondi cade clamorosamente ad Aprilia.

Incandescenti i giochi salvezza. Ad oggi sarebbe salvo il San Severo (vittorioso sul Manfredonia), sestultimo, considerati i dieci punti di vantaggio sulla terzultima, mentre le chance salvezza dell’Isola Liri passerebbero per la doppia sfida play-out contro il Serpentara.

Vittoria dal sapore di salvezza per la Turris, che al Liguori supera in rimonta il Bisceglie. Tarallo e Schettino firmano il successo corallino. Finale di gara decisamente movimentato a Torre del Greco. Al triplice fischio, mentre i calciatori corallini esultano per la vittoria, si accende d’improvviso un parapiglia generale, poi sedato nel giro di pochi minuti.

Dalla propria pagina social, il Bisceglie accusa il presidente corallino Giuseppe Giugliano d’aver colpito al volto un proprio tesserato, Fabio Lamorte. Immediata la replica del presidente corallino, che rispedisce al mittente ogni accusa. Con un post su facebook, Giugliano ha chiarito di non aver colpito nessuno, precisando d’essere intervenuto solo per dividere i calciatori coinvolti nel parapiglia. Pare che a scatenare il tutto, surriscaldando animi già tesi, sia stato lo sputo di un calciatore nerazzurro all’indirizzo di un tesserato corallino. Si attendono a questo punto le decisioni del Giudice Sportivo, che si pronuncerà sulla base di quanto refertato dal direttore di gara.

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