Il polo universitario San Giovanni Teduccio della Federico II annuncia il Manifesto: “Nuovo sud in Nuova Europa”

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Centottanta firme in calce al Manifesto che scommette su un ‘nuovo Sud in una nuova Europa’. E’ stato presentato oggi pomeriggio a Napoli, nell’Aula Magna del Polo Universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio, promosso da Claudio De Vincenti, già Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno nel Governo Gentiloni, e dall’Associazione da lui messa in piedi “Merita – Meridione Italia”(www.associazionemerita.it). A sostenere l’iniziativa, spiega un comunicato, la società civile meridionale ma anche quella settentrionale: accademici, imprenditori, esponenti del mondo della cultura, delle professioni, del sindacato, dell’associazionismo. Tutti convinti che l’attuale congiuntura internazionale, con la nuova centralità del Mediterraneo, rappresenti un’occasione storica da non perdere per il nostro Mezzogiorno: come scriveva Primo Levi “Se non ora, quando?”. Un pomeriggio di confronto articolato tra esponenti di mondi diversi, rappresentanti della trasversalità di quanti sostengono l’iniziativa: il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il Presidente della Conferenza dei Rettori Italiani Gaetano Manfredi, la scrittrice Viola Ardone, l’imprenditrice agricola Margherita Federico, il Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II Stefano Consiglio, il sindacalista UIL Giovanni Sgambati, il Presidente dell’Associazione Maestri di Strada Cesare Moreno, la Presidente della Fondazione Donnaregina Laura Valente, il Direttore di Apple Academy Giorgio Ventre, e l’attrice Cristina Donadio (la Scianel di “Gomorra”) accompagnata dal sassofonista Marco Zurzolo. “Oggi inizia un percorso – ha affermato De Vincenti – Ci muove l’ambizione di raccontare un Sud ferito sì ma in piedi, attraversato sì dai problemi che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali e dei telegiornali, ma dove sono tante le energie che già si esprimono e quelle potenziali. Una realtà complessa che, per essere affrontata, ha bisogno, insieme, di politiche industriali all’altezza dei tempi e di politiche sociali in senso lato, capaci cioè di ricucire un tessuto lacerato, fatto però di stoffa resistente”. Poiché la convinzione di fondo del documento è che la ripresa economica, civile e morale del nostro Paese passa per l’interazione tra tutte le forze costruttive della società italiana, del Nord e del Sud – e che quindi c’è in ballo una questione nazionale non Locke – la prossima tappa di presentazione del Manifesto sarà l’8 novembre a Milano.

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