di Marco Visconti
Non si conosce la data di fine lavori, anche se, nel mese di maggio, il tecnico, geometra Ceruso, colui il quale ha progettato i lavori in via Malet, affermava che in circa 2 mesi si sarebbe giunti alla conclusione. Ovviamente, si sono presentati delle difficoltà durante l’operazione di manutenzione del manto stradale, ma non giustifica l’assenza di comunicazione a riguardo per la fine dei lavori.

A peggiorare la situazione, sembra che nessuno sappia, istituzioni comprese, quando ci sarà la fine effettiva di questi lavori. Un mistero che nemmeno le ordinanze sindacali paiono voler risolvere: nel documento datato 30 settembre 2025 si riportano le stesse informazioni della vecchia ordinanza, quest’ultima caldeggiata da un post istituzionale su Facebook, che indica la rimozione forzata e il divieto di transito. Cambiano le date, ma gli spazi restano gli stessi: “Divieto di transito e divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati in via Malet, dal civico 42 all’incrocio con via Marrazzo”.

Mentre la precedente ordinanza è datata da primo settembre, quella nuova lo estende dal primo ottobre al 24 ottobre. Tuttavia, proprio in quell’area, che in realtà è via Garibaldi e non via Malet, i lavori risultano già completati. L’ambiente oggi appare come uno scenario sospeso tra modernità e decadimento urbano: oggetti retrò trovano spazio accanto alle transenne, quasi a voler suggerire che il cantiere sia diventato un’enorme opera d’arte a cielo aperto, figlia della postmodernità.

Probabilmente, lavorando di intuito, da oggi i lavori proseguiranno fino alla traversa di via Perone, completando così l’intervento lungo via Garibaldi. In teoria, i lavori dovrebbero finire il 24 ottobre. Creando, però, non pochi disagi per i titolari degli esercizi commerciali della zona e per gli automobilisti diretti al centro storico, costretti a emulare Magellano pur di raggiungere la meta. E questo nonostante le proposte dei commercianti, che avrebbero preferito un accesso da via Nicola Pagano, ma che le istituzioni locali hanno ignorato, limitandosi a spegnere i semafori nei pressi di piazza Municipio.

Intanto, il tempo scorre. Quel tratto di strada sembra appetibile soltanto ai residenti della zona, che sentono l’esigenza, in una sorta di “terra di nessuno”, di parcheggiare le auto dove dovrebbero camminare i pedoni. Pedoni che, così, si trovano costretti a procedere al centro della carreggiata, rischiando di essere investiti dalle auto che transitano in doppio senso di marcia.