Gigi Proietti- La morte di un genio unico e inimitabile del panorama teatrale e televisivo italiano

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Oggi ci ha lasciati uno dei massimi esponenti del teatro italiano e non solo. Luigi Proietti, in arte Gigi Proietti è stato un uomo di ampia cultura e un artista a 360°.

Regista, doppiatore, comico, un’icona di educazione, umiltà e genialità a cui difficilmente riusciremo a rinunciare, ci ha lasciati improvvisamente all’età di 80 anni, il giorno del suo stesso compleanno.

Una vita, la sua, eclettica e straordinaria, non solo per la sua genialità e versatilità professionale, ma anche per l’umanità, la gentilezza di cui solo un grande riesce ad esprimere con naturale spontaneità.

Il suo esordio teatrale avviene nel 1963 grazie a Giancarlo Corbelli nel Can Can degli italiani, questo spettacolo lo portò sin da subito al riconoscimento in Italia della teatro-grafia, ovvero dell’esposizione da parte del comico autore o regista, di un elenco ragionato di opere, sketch che seguissero un filone logico durante la serata.

Dopo aver ottenuto un successo acclamato in teatro è la televisione a richiederlo con il film diventato poi cult, Febbre da Cavallo del 1976, nel ruolo dell’impavido scommettitore Mandrake.

La notorietà in televisione è ottenuta grazie al Maresciallo Rocca che, operante nella stazione di Viterbo e vedovo con tre figli, si innamora della farmacista interpretata da Stefania Sandrelli. Le peripezie di Giovanni Rocca, avranno un successo di seguito che si protrarrà dal 1996 al 2008.

Il ritorno al cinema e la nascita del Globe Theater a Villa Borghese, hanno fatto sì che la consacrazione di Proietti sia in teatro con i diversi “Omaggi a Shakespeare” sia in televisione con nel 2010 Preferisco il Paradiso e nel 2013 con Una pallottola nel cuore, diventasse sempre più l’incarnazione di un genio unico e inimitabile nel suo genere.

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