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«Salerno si è aggiudicato uno dei più tristi primati con il solo 29% degli ammessi» commenta il dott. Nello Mancuso, responsabile provinciale dell’Associazione Italiana Praticanti Avvocati, che già da tempo combatte in prima linea per assicurare un’adeguata tutela alla figura dei praticanti avvocati. Infatti, venerdì scorso sono stati pubblicati i risultati delle prove scritte dell’esame di stato per l’accesso alla professione legale della sessione 2019, una percentuale bassissima rispetto al dato dei partecipanti ammessi a sostenere la prova.

«Impensabile ritenere che oltre 600 candidati non siano stati in grado di redigere due pareri nelle materie di diritto penale e diritto civile, oltre l’atto a scelta nelle materie di civile, penale e amministravo. A questo punto, una domanda sorge spontanea, possibile che il foro di Salerno abbia questi numeri così bassi relativi all’abilitazione alla professione forense? Ennesima prova, che tale esame cosi strutturato non premia il merito ma tende ad un’altra finalità, ovvero diminuire il numero degli avvocati al mondo del lavoro, dato già l’esagerato numero», manifesta così il proprio dissenso il Dott. Nello Mancuso.

Inoltre, nelle ultime ore si discute sulla possibilità di una “una class action”, volta in primis a far emergere la contrarietà verso tale metodo di correzione.

In ultimo, chiede anche un’apertura politica e di altri Enti, per la riformulazione appropriata di questo problema, che negli anni non fa che peggiorare.

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