Fonderie Pisano, Presidio contro De Luca e Napoli

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Continua la polemica a Salerno per le Fonderie Pisano. Il presidio permanente, stavolta, dopo attente analisi ha tracciato un quadro in cui si prefigurano anche eventuali ipotesi di reato a carico di Vincenzo De Luca e Vincenzo Napoli. Governatore (ed ex sindaco) e sindaco di Salerno, secondo il presidio, sarebbero responsabili di una serie di vicende che partono dalla questione incendio fino alle emissioni di gas nell’aria. Il presidio ha anche analizzato l’autorizzazione all’esercizio della propria attività, riscontrando anche l’assenza di autorizzazione comunale.

Le questioni su cui si è concentrata l’attenzione dei componenti del Presidio sono state sei e, come si legge nel lunghissimo comunicato, riguardano diversi fattori.

Il primo, l’assenza del certificato di prevenzione incendi; il presidio ritiene di dover far valutare alla autorità giudiziaria le eventuali responsabilità da parte del comandante e dei funzionari dei vigili del fuoco che sembrerebbero essere rimasti inerti rispetto alla questione.

Ancora, la questione di mancata applicazione del potere di ordinanza da parte del Sindaco dovuta all’assenza del certificato di prevenzione incendi, mancanza che comporta un grave pericolo di incolumità pubblica (e pertanto l’ex sindaco Vincenzo De Luca e l’attuale sindaco Vincenzo Napoli avrebbero dovuto applicare il potere d’ordinanza).

Punto terzo, assenza di autorizzazione comunale ai fini delle attività produttive: sembrerebbe non essere stata effettuata comunicazione obbligatoria di inizio attività.

Punto quarto, rilascio dell’autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), punto sul quale da valutare sono le posizioni di alcuni funzionari Arpac.

Per quanto concerne i controlli nell’ambito dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, materia del punto cinque, il presidio ha evidenziato la possibilità che ci siano state “errate applicazioni di norme riguardanti il TESTO UNICO AMBIENTALE…Pertanto sembrerebbero essere state commesse illiceità da parte dei firmatari dei provvedimenti”.

Ultima questione, ma non meno importante, la “mancata applicazione da parte dei sindaco di Salerno e di Pellezzano dell’articolo 217 del Regio Decreto 1265/34 – recita il testo – l’azienda infatti non risulta essere mai stata in possesso di autorizzazione all’emissione in atmosfera almeno dal 1988”

Nel testo, dito puntato anche contro la stessa famiglia Pisano, proprietaria delle fonderie. Per una vicenda che a Salerno terrà banco forse ancora per molto tempo.

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