Fenicotteri dispersi: i sintomi di una rivoluzione naturale

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Nelle ultime settimane si moltiplicano i casi di avvistamenti di fenicotteri sulle spiagge salernitane e della nostra penisola, un fenomeno che attira la curiosità di cittadini e bagnanti che restano quasi attoniti nel vedere volatili che possono raggiungere anche l’altezza di un metro e mezzo, dall’elegante piumaggio rosato e con zampe talmente esili che sembra quasi un miracolo della natura vederli in piedi. Questi esemplari che si avvicinano talmente all’uomo e si riversano sui nostri litorali sono dei giovani che perdono la rotta durante gli spostamenti sulle ali del vento e, che per un motivo o l’altro, non riescono a seguire la scia dell’adulto che guida lo stormo.

Il fenomeno della dispersione giovanile è dovuto all’espansione della specie, una nota positiva che ha inizio con la ripresa degli studi e i primi inanellamenti da parte del prof. Alan Johnson negli anni Settanta, ma grazie anche alla maggiore sensibilizzazione dell’uomo che tende a preservare i loro habitat e a costruirne degli appositi, come si vorrebbe avvenisse ad Eboli, dove gli animalisti vorrebbero progettare un isolotto di fango con dei mezzi meccanici per ospitare i fenicotteri. “Con l’aumentare dei piccoli nati aumentano altresì i casi di “dispersione” – spiega Nicola Campomorto, commissario della sezione Enpa di Salerno, che ha deciso di dedicare cuore e anima alla salvaguardia delle specie animali -. I cambi di rotta e quindi la presenza di Fenicotteri lungo tutta la penisola, sono dovuti maggiormente alle condizioni climatiche eccezionali come ad esempio le burrasche. Questi  giovani si trovano a posarsi in zone costiere o anche interne poiché guidati dal vento, sono stati avvistati in discariche, piscine termali e perfino in un campo di mais in Austria”.

Questi volatili dispersi sono destinati a morire senza l’aiuto dell’uomo, perché i giovani non sono in grado di nutrirsi in modo autonomo in quanto sono ancora in fase di allattamento. “La cosa importante è segnalare agli organi competenti , quali il Corpo Forestale dello Stato, la presenza di un esemplare di Fenicottero giovane – fa sapere Nicola Campomorto -. Solitamente questi ultimi presentano colori grigio/bianco poiché il colore rosa-rosso vermiglio lo assumeranno nutrendosi di cibi ricchi di carotene. Le regole sono quelle di non avvicinarsi troppo all’esemplare  e restare in zona così da poterne seguire i movimenti in attesa dell’arrivo del personale che lo recupererà”. Dopo aver prestato le cure necessarie, presso i Centri di recupero della fauna selvatica che in Campania si trova a Napoli ed è il CRAS Asl NA1 ex Frullone, i giovani Fenicotteri vengono rilasciati in oasi naturalistiche dove sono presenti i suoi simili, al fine di poter proseguire il suo naturale ciclo di vita. Ad esempio quello recuperato giorni fa a Pontecagnano è stato rilasciato presso il Parco del Circeo.

L’avvistamento invece di gruppi di adulti, come avvenuto fino a pochi giorni fa in provincia di Caserta nella riserva foce Volturno-Licola, è probabilmente dovuta a Fenicotteri “esploratori” ossia esemplari che non seguono le solite rotte ma si dirigono in nuove zone da “esaminare” ed eventualmente colonizzare in caso di idoneità alle loro caratteristiche etologiche. “Non a caso si parla di Fenicotteri come animali erranti, dei “Gitani”. Di fatto in spagnolo sono chiamati Flamenco, come il ballo, proprio ad indicare la loro tendenza a spostarsi di continuo”. Gli avvistamenti più frequenti in Italia sono dovuti anche all’innalzamento delle temperature consentendo loro di fermarsi più a lungo e restare più a Nord rispetto alle tradizionali fasce che usano per lo svernamento. Fino a pochi anni fa i fenicotteri passavano soltanto di sfuggita dall’Italia, adesso iniziano lentamente a stanziarsi anche per più di un mese perchè hanno trovato le condizioni ideali. Gli amanti degli animali e della natura non possono che ritenersi soddisfatti.

Luigi Ciamburro

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