Emeroteca Tucci di Napoli investe sulla cultura: comprati oltre centrotenta raccolte di rari giornali emiliani.

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L’ultimo colpo messo a segno dall’Emeroteca Tucci di NAPOLI sul mercato dell’antiquariato e’ stato l’acquisto di centotrenta raccolte di rari giornali emiliani che hanno anche permesso all’antica biblioteca napoletana di superare il traguardo di diecimila collezioni di periodici italiani, francesi, belgi, olandesi, portoghesi, inglesi, tedeschi, russi, spagnoli, svizzeri, bulgari, cubani, coreani, vietnamiti, danesi, svedesi, finlandesi, norvegesi, neozelandesi , argentini e di molte altre lingue. Undici dei centotrenta giornali non sono posseduti da alcuna biblioteca italiana censita dall’Sbn del Ministero dei beni culturali. Anche questa volta a incrementare il patrimonio della “Tucci” e’ stato l’ottantenne antiquario Ivo Ferraguti di Parma che in gioventu’ aveva lavorato a NAPOLI per un decennio. A consultare gli esclusivi o rari giornali e riviste degli ultimi cinque secoli custoditi nella bella sede situata nel monumentale Palazzo delle Poste del Vaccaro sono in prevalenza laureandi impegnati nelle tesi e ricercatori provenienti dalle universita’ di quattro continenti. Ma non e’ soltanto la raccolta di oltre trecentomila volumi di periodici ad aver trasformato l’emeroteca partenopea in un polo di attrazione culturale cosi’ prestigioso. Negli ultimi tempi i curatori, tutti giornalisti, hanno voluto far crescere una biblioteca altrettanto preziosa. Sono diventati infatti quasi cinquantamila i suoi libri degli ultimi sette secoli, che comprendono testi rarissimi o esclusivi soprattutto sulla Rivoluzione francese, sul Futurismo e sull’Architettura, tra i quali un Jacopo Barozzi, detto il Vignola, in un’edizione di Venezia del Mozo Scolari del 1648 , unica copia al mondo, la grande raccolta ottocentesca di Nicole Durand (Recueil et parallele des edifices en tute genre”) , avuta in dono da un antiquario piemontese sebbene altre due copie siano attualmente in vendita a Leicester per ottomila e 500 euro e a New York per settemila.

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