Droga nella movida cavese, in 15 rischiano il processo

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Cocaina, hashish e marijuana spacciata tra i giovani e spesso, nascosta anche nelle tazzine del caffè. La maxi inchiesta sullo spaccio di droga nella movida metelliana registra un altro step, con la richiesta di giudizio immediato che la procura di Nocera Inferiore ha avanzato per quindici persone. Il sostituto procuratore Giuseppe Cacciapuoti, titolare di un’indagine che lo scorso febbraio portò all’arresto di 13 soggetti, ha chiesto il processo per i componenti di due gruppi ben distinti. Per entrambi, vi è la contestazione di detenzione ai fini di spaccio di vari quantitativi di sostanza stupefacente come cocaina, hashish e marijuana. Entrambi ruotavano attorno all’”Hair Coffee”, un bar-parruccheria in via Montefusco, alle spalle delle Poste centrali e a pochi metri dal cuore della movida cavese. La droga veniva acquistata nella zona del napoletano, in comuni come Boscoreale, Pompei e Torre Annunziata. Quel giro di spaccio scovato dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, agli ordini del maggiore Enrico Calandro, con il supporto dei militari metelliani agli ordini del tenente Vincenzo Tatarella, era visibile anche ai passanti. I quali, restavano spesso infastiditi e scossi da quel via vai di giovani che si prolungava anche fino alle prime luci dell’alba.
La droga veniva acquistata e poi consumata lungo viuzze e stradine secondarie, o peggio ancora, sotto i portici del corso principale. Tra gli assuntori, non solo cittadini di Cava de’ Tirreni, ma anche giovani che provenivano dalla Costiera Amalfitana o da Vietri sul Mare. Durante le indagini, i carabinieri erano riusciti più volte a interrompere l’attività di spaccio, che però riusciva a spostarsi velocemente in altri luoghi. Chi vendeva la droga, usava come di consuetudine un linguaggio criptico e convenzionale. Così per indicare un paio di spinelli e una dose di cocaina, ci si riferiva a “magliette”, “pizza” e “mazzi di chiave”. Ma gli stupefacenti erano ovunque, nascosti anche nelle tazzine del caffè. All’epoca degli arresti, la procura di Nocera Inferiore sottolineò l’importanza dell’operazione, con il conseguente blocco di un’attività di spaccio che durava da anni e che oramai era parte integrante della movida cavese. La richiesta di giudizio immediato sarà ora valutata dal gup, con la conseguente fissazione del processo o di riti alternativi.

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