Domenica 3 ottobre, la cerimonia di commemorazione del 78° Anniversario della Battaglia di Scafati

La Giunta comunale ha approvato l’ atto di indirizzo per la realizzazione delle iniziative previste nell’ambito del programma della cerimonia commemorativa. Il Sindaco ha, intanto, scritto una nota ai dirigenti scolastici per coinvolgere gli studenti delle scuole cittadine.

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Domenica 3 ottobre si terrà la cerimonia di commemorazione per il 78esimo Anniversario del “28 settembre 1943-Battaglia e Liberazione di Scafati”. Con delibera di Giunta n. 88 del 23 settembre 2021, su proposta dell’Assessore alla Cultura Alessandro Arpaia, la Giunta comunale ha dato mandato al responsabile del settore competente di mettere in atto tutti gli adempimenti previsti per l’organizzazione e la realizzazione dell’evento.

Quest’anno saranno coinvolte anche le scuole cittadine per volontà del Sindaco Cristoforo Salvati che, nella giornata di ieri, ha scritto una nota a tutti i dirigenti scolastici invitandoli a proporre momenti di riflessione e di confronto in classe sul significato della giornata del 28 settembre, data in cui si ricorda la liberazione della città di Scafati dall’occupazione nazi-fascista, garantendo la presenza di una delegazione di studenti alla cerimonia commemorativa del 3 ottobre.

“Credo sia doveroso – ha spiegato il Sindaco Cristoforo Salvati – coinvolgere i nostri ragazzi, facendo in modo che comprendano il significato più profondo della giornata del 28 settembre, che conoscano la storia della loro città, decorata con la Croce al Valor Militare e con la Medaglia d’Oro alla Resistenza proprio in virtù degli eventi che confluirono nella Battaglia di Scafati, nota a livello
internazionale per la rilevanza strategica che ha avuto nell’ambito della campagna di liberazione dell’Italia, avvenuta nel 1945.

E’ giusto che i nostri giovani, attraverso il ricordo, mantengano viva la memoria dei valorosi concittadini che contribuirono, con grande coraggio e in ausilio alle truppe inglesi, che facevano parte dello schieramento alleato, alla liberazione di Scafati.

Ho, pertanto, chiesto ai dirigenti scolastici di attivarsi per far si che, in vista della cerimonia commemorativa, si possano prevedere, con l’aiuto dei docenti, momenti di confronto e di riflessione in classe su tale tematica, garantendo la partecipazione di una
delegazione degli studenti alla manifestazione del 3 ottobre”.

La storia

Come ogni anno a Scafati si ricorda la battaglia tra gli alleati e i tedeschi avvenuta tra il 28 settembre e il 29 settembre 1943, ma il 9 settembre era scatta l’operazione Avalanche, che pochi fino a qualche anno fa hanno un ricordo di questa battaglia.

Nell’ultimo conflitto che ha colpito il nostro Paese molti piccoli paesi non furono toccati da questo evento. Uno di questi era stata Scafati. All’epoca Scafati era un piccolo villaggio di circa 3.000 anime.

L’economia era basta su piccole masserie che erano alla periferia del villaggio e il paese, come oggi, era diviso dall’attraversamento del fiume Sarno con un ponte al centro del villaggio.

A Scafati semplici cittadini, come a Napoli dove la popolazione già combatte (4 giornate di Napoli), danno vita ad uno dei primi atti di ribellione Partigiana in Italia, un pezzo della nostra storia troppo poco celebrato, come altri episodi di resistenza al Sud a differenza della vicina città di Torre Annunziata soggetta a continui bombardamenti.

Il 28 settembre mentre le truppe inglesi cercano di procedere rapidamente verso Napoli, primo grande obiettivo dell’Operazione Avalanche oltre alle battaglie nella Piana del Sele per Battipaglia, Altavilla e Acerno sulla strada si è combattuto ferocemente a Cava de Tirreni mentre a Scafati c’è il ponte sul Sarno che i tedeschi pensarono di bloccare l’avanzata degli Alleati piazzandovi diverse postazioni con mitragliatrici oltre a minare il ponte.

Proprio nella piccola cittadina era operativo un manipolo di partigiani del “Gruppo 28 Settembre” che informarono il comandante britannico Michael Forrester di tale situazione.

Comandante britannico era il tenente colonnello irlandese Michael Forrester, al comando del 1/6° del Queen’s Royal Regiment, meglio conosciuto come i “Topi del Deserto” (Desert Rats).

Egli posizionò uno dei suoi carri armati all’altezza di una curva nella strada che portava in città nelle cui vicinanze c’era il ponte. Un tommy (soprannome che gli inglesi davano ai propri soldati) salì in cima a una casa per osservare di vedetta, individuando un cannone anticarro in piazza vicino al ponte, puntato su di loro.

A questo punto un Bren gun carrier (piccolo veicolo corazzato cingolato inglese) espose il “naso di ferro” oltre la curva avanzando ma venendo subito raggiunto da raffiche di proiettili di mitragliatrice.

Con uno di essi si avvicinarono al ponte e la battaglia iniziò in modo molto violento. Un carro inglese fu distrutto e tre giornalisti inviati di guerra persero la vita erano Alexander Austin, Stewart Sale e William Munday. Le loro salme, alla fine del conflitto, furono trasportate nel Salerno War Cemetery, uno dei più grandi cimiteri di guerra inglese, che si trova a Salerno sulla Strada statale 18 presso Montecorvino Pugliano.

Da alcuni prigionieri tedeschi ebbero la conferma che non erano riusciti a minare il ponte ma c’erano solo delle casse di esplosivo lasciate un po’ dappertutto.

Gli inglesi centimetro dopo centimetro, spinsero i tedeschi fuori da Scafati, in direzione di Napoli. Non appena l’ultimo carro armato tedesco lasciò la città iniziò a cadere la pioggia che ebbe una sorta di effetto rilassante sulla cittadinanza.

Finalmente i tedeschi andarono via, ma erano rimaste le cicatrici della battaglia. Quindi furono esaminati gli edifici in frantumi e i corpi straziati che si trovavano nelle strade. Poi i cittadini tornarono tranquillamente alle loro case per riprendere le loro vite da dove erano state interrotte.

I tedeschi spinti verso Napoli passarono per il comune di Poggiomarino dove, nella scuola in contrada Tortorelle, avevano allestito un ospedale militare per i feriti. Nel cortile adiacente la scuola vennero seppelliti i morti che successivamente, dopo la guerra, furono esumati e portati in patria.

L’uomo, il soldato

Al Generale Michael Forrester, comandante del 1/6° Battaglione del Queen’s Royal Regiment, Scafati ha dedicata una stele commemorativa in piazza Vittorio Veneto.

A fianco un’altra stele commemora tre importanti corrispondenti di guerra britannici che caddero a Scafati in quei tragici giorni.

Durante le ricerche effettuate del prof. Angelo Pesce, storico della Città di Scafati, decise di far conoscere Scafati e non solo la personalità, i fatti, le storie raccontate con due grandi volumi ” SALERNO 1943 Operazione Avalanche” e Scafati e l’Agro.

Pesce divenne amico fraterno del Generale Michael Forrester, che nel 65°anniversario (28 settembre 2008), riuscì a convincere la vedova del Gen. Forrester, figli e nipoti, gli addetti militari dell’Ambasciata inglese a Roma, il Console britannico di Napoli, le autorità civili e militari di assistere alla cerimonia in ricordo del suo grande amico.

 

E’ un giusto contributo che la cittadinanza rievoca la storia della propria città ed organizza una commemorazione di tale evento per mantenere vivo quanto avvenne in quei giorni.

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