DL Scuola: Ferraioli(FI), su esame abilitazione avvocati imperano dubbi e confusione

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“Il già complesso iter della pratica forense va, inevitabilmente rivisto con urgenza, perché inevitabilmente alterato.  Si faccia in modo che il covid-19 non complichi ancor di più il futuro dei nostri giovani, che non ne distrugga le ambizioni, che non li scoraggi. Sono in gioco incertezze, timori e soprattutto l’inerzia di una politica che ignora il dovere di riassettare le regole di un iter concorsuale devastate da una “forza maggiore” che ben può essere debellata”. La sospensione della correzione collegiale in corso era doverosa. Ma non meno doveroso è, ora, il problema che investe un Esame di Stato che agita non pochi dubbi e moltissime incertezze. Come ci si può ripresentare al successivo concorso se ancora non si conoscono gli esiti delle prove scritte consegnate e non ancora valutate in ragione della invadenza di una pandemia difficilmente gestibile? Può pretendersi che gli aspiranti Avvocati attendano il decorso di chissà quanti altri mesi ancora per la definizione di un percorso interrotto, bloccato a metà strada? Lo chiede la deputata di Forza Italia, Marzia Ferraioli, componente della Commissione Giustizia di Montecitorio, in una interrogazione urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Dar per ‘non fatto’ un lavoro che, invece, è stato portato a termine, non conduce a nessun esito, se è vero che, senza valutazione (positiva o negativa che sia poco importa) non ci si può orientare né in favore della partecipazione al concorso successivo né in favore dell’attesa degli esiti della correzione degli scritti. La scelta in favore di partecipare al successivo concorso raddoppia i tempi di durata della abilitazione al titolo di Avvocato: Chi può dire che occorra ripresentarsi al successivo concorso, se non chi sia fermamente convinto di aver consegnato un lavoro meritevole di un giudizio positivo? Altrettanto difficile – prosegue – è la scelta opposta, suggerita dalla convinzione di non aver superato gli scritti e, dunque, dalla necessità di partecipare al concorso successivo. Nell’ un caso e nell’ altro, dubbi e confusione imperano e i tempi di durata sembrano infiniti e certamente indefiniti”, conclude.

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