I divieti e le restrizioni del nuovo Dpcm saranno validi dal 6 marzo e scadranno il 6 aprile: resteranno in vigore quindi anche a Pasqua e Pasquetta.
Lo ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza nella conferenza stampa a Palazzo Chigi sul nuovo Dpcm con le misure contro la pandemia.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha “appena firmato il Dpcm”, ha spiegato Speranza. Resta confermata la divisione dell’Italia in fasce di colori a seconda del livello di rischio. Nelle zone rosse e nelle Regioni in cui l’incidenza settimanale è maggiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti saranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Insieme a Speranza c’è la ministra Mariastella Gelmini, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Lo ha annunciato in una nota di Palazzo Chigi.
l Dpcm “prova a mantenere un impianto di conservazione delle misure essenziali che sono vigenti. Viene confermato il modello di divisioni del nostro Paese di aree che corrispondono a colori”, ha spiegato Speranza. “Noi riteniamo che differenziare i territori sia la strada giusta perché ci permette di dare la risposta più idonea ad ogni segmento” del Paese, spiega.
Il premier Mario Draghi ha firmato il nuovo Dpcm con le restrizioni anti Covid che sostituisce quello del 16 gennaio. L’ok al provvedimento è arrivato nel pomeriggio, dopo la cabina di regia che lo ha visto confrontarsi con i suoi ministri prima del decisivo incontro tra governo e Regioni. Il Dpcm sarà in vigore da Sabato 6 marzo a Martedì 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.
Novità sul cibo da asporto
In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto, si legge in una nota della presidenza del Consiglio. Nel precedente Dpcm di metà gennaio, si prevedeva invece il divieto di asporto per i cibi nelle zone arancioni e rosse dopo le 18, mentre era consentito nelle zone gialle.
Gli spostamenti all’estero
Per quel che riguarda gli spostamenti da e per l’estero, nel nuovo Dpcm si amplia il novero dei Paesi interessati dalla sperimentazione dei voli cosiddetti “Covid tested”. A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.
Bar e ristoranti
Niente da fare per l’apertura serale in zona gialla di bar e ristoranti. Nulla cambierà rispetto ad adesso. Bar e ristoranti saranno invece chiusi anche a mezzogiorno in zona arancione e rossa.
Palestre e piscine
Niente da fare per palestre e piscine e impianti sciistici: dovranno rimandare l’apertura. Come è troppo presto per riaprire al pubblico gli stadi.
Il nodo scuola
Il nodo più intricato riguarda la scuola in questo momento in cui le varianti al virus stanno dilagando. Sulle scuole ieri si era consumata una divisione tra i ministri.
Alla fine il Dpcm chiarisce: dal 6 marzo si prevede nelle zone rosse la sospensione dell`attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell`infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Nelle zone arancioni e gialle: i presidenti delle Regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica: nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.
Intanto il governo sta preparando il decreto ‘Sostegno’, quinto provvedimento Ristori finanziato da 32 miliardi di scostamento, che conterrà anche una proroga dei congedi parentali Covid retribuiti al 50% per i genitori che hanno i figli a casa impegnati nella didattica a distanza. La misura, scaduta il 31 dicembre 2020, costa circa 50 milioni di euro e potrà essere richiesta per gli studenti fino a 14 anni. >>> SCARICA QUI IL NUOVO DCPM