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«Si chiude una giornata (ieri ndr) non felice per il Vallo di Diano tutto» comincia così il duro sfogo del prof. Giuseppe Rinaldi, sindaco del Comune di Montesano sulla Marcellana, comunità di circa 6500 abitanti nel profondo entroterra salernitano ai confini con la provincia di Potenza, nel commentare il dietrofront del governo Conte circa l’esclusione postuma dei Comuni ex “zona rossa” del Vallo di Diano dai fondi economici stanziati per il post emergenza Coronavirus previsti nel Decreto Rilancio.
«L’esclusione notturna dai finanziamenti per le zone rosse da parte del governo di alcune comunità del nostro comprensorio che avrebbe significato investimento, lavori, risorse per tutti e quindici i nostri Comuni, lascia perplessi, attoniti, basiti. Contiamo davvero così poco? Così pare! Possibile che non si potevano rinvenire risorse adeguate anche per noi? Valiamo così poco? Le coperture economiche e le intese politiche si verificano prima di pubblicare i provvedimenti e di giorni per pensare ne hanno avuto anche troppi! – chiosa il primo cittadino montesanese – Oramai è sera tardi e vedo che la nostra reazione istituzionale è stata flebile… molto più energica quella della nostra società civile… urge, per tanti aspetti, una conferenza dei sindaci del nostro comprensorio per denunciare questo vilipendio ai nostri morti e malati da covid, ai problemi della nostra terra, alla dignità dei nostri concittadini e chieda, nella fase di riconversione della norma, il reinserimento delle aree valdianesi… ci sarà il momento della riflessione politica, abbastanza chiara ai molti… unico favore non si parli più di filiera politica o simili dizioni, parliamo di chi siamo noi comuni, della grandezza di valore e valori delle nostre comunità che è meglio… ora è il momento di dirlo che noi non siamo figli di un partito, ne figli di serie b, ne figli minori o dominati… noi siamo una terra di gente perbene, siamo il Vallo di diano e chi nella notte ha deciso di non riconoscerci come gli altri sappia che la nostra gente non è diversa da nessuno e che prima o poi la storia chiederà il conto…» chiude così, amareggiato, l’esponente di Fratelli d’Italia.
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