Cultura senza Oz: è morto lo scrittore che detestava il fanatismo

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“La grande battaglia del nostro tempo è la guerra contro il fanatismo”. Lo diceva Amos Oz, celebre scrittore israeliano, morto oggi a 79 anni. Non il mago di Oz, qui parliamo del mondo di Oz, un mondo dove per fanatismo s’intende tante cose. Non solo l’odio da guerra. Anche l’odio per le idee avverse, per il sentimenti vari e le persone vere, sostituite da concentrati di furbizia intollerante e intellegenza vana, che non tiene manco conto di furbizia e intelligenza altrui. “Ritengo che l’essenza del fanatismo stia nel desiderio di costringere gli altri a cambiare. Quell’inclinazione comune a rendere migliore il tuo vicino, educare il tuo coniuge, programmare tuo figlio, raddrizzare il fratello, piuttosto che lasciarli vivere.”: il suo vero testamente assieme all’opera letteraria. Autore di Una storia d’amore e di tenebra, di Giuda e di Cari Fanatici era arrivato anzi ad ipotizzare la necessità di un esame da far sostenere ai cittadini “prima di votare”.

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