Covid – 19 – Università: da Settembre didattica in presenza

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Il Ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha annunciato che a settembre le Università riapriranno le aule per la didattica in presenza.

I primi a rientrare in aula saranno gli studenti che si immatricolano per l’Anno Accademico 2020/21: quegli studenti che – a causa del covid19- hanno visto interrompersi bruscamente l’ultimo anno delle superiori a marzo e che non sono ancora abituati al metodo di insegnamento universitario, decisamente diverso da quello delle scuole superiori.

Si cercherà di garantire la didattica in presenza a tutti gli studenti avvalendosi tuttavia del supporto DAD “per garantire il diritto allo studio di chi non potrà essere presente per problemi familiari o geografiche” ha aggiunto Manfredi. La riapertura avverrà gradualmente in due fasi: la prima è già in atto e si concluderà a fine luglio, completando online il semestre, escluse le attività di ricerca. La seconda fase, invece, coincide, con il ritorno in aula a settembre ed ha come obiettivo il reinserimento progressivo in presenza degli studenti.

Alcuni Atenei, come la Sapienza di Roma, hanno riaperto le porte già in questi mesi per permettere di sostenere in sede gli esami di laurea. Le clausole della presenza sono le poche e semplici regole da seguire in qualsiasi situazione si voglia  riprendere la ‘vita sociale’: distanziamento, mascherine, presenze contingentate ed igienizzazione.

Riaprire le Università non è soltanto una ‘questione di formazione’ ma anche una ‘richiesta sociale’. “Temiamo che uno studente su cinque abbandoni i corsi universitari”- ha detto Manfredi. Una ricerca ha rivelato che, dopo la pandemia, uno studente su cinque potrebbe non iscriversi a un corso di laurea anche a causa del deficit economico in famiglia.

Per incentivare le iscrizioni universitarie è stato registrato alla Corte dei Conti e pubblicato sul sito del ministero dell’Università il decreto ‘No tax area’, con cui viene esteso l’esonero totale e parziale delle tasse universitarie per favorire il diritto allo studio.

Con questo provvedimento si prevede che gli studenti con Isee inferiore a 20 mila euro non pagheranno le tasse. Mentre tra 20mila e 30mila euro di Isee si prevedono sconti significativi sull’importo delle tasse.

Una delle priorità del Governo nei prossimi mesi, oltre al rafforzamento dell’economia ed alla tutela della sanità dovrà essere quella di ridare credibilità e forza al mondo dell’istruzione.

Giuseppina Rita De Stefano

 

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