Costa d’Amalfi: una funicolare dimenticata, un tunnel pericoloso

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L’ipotetico tunnel Cava-Maiori non sembra raccogliere consensi tra la gente del posto, un’opera colossale e onerosa che potrebbe nascondere insidie e speculazioni economiche, considerando che dovrebbero esserci in gioco oltre 100 milioni di euro, a parte i danni geologici e ambientali, la congestione del traffico, i livelli d’inquinamento in ripida ascesa e il rischio di veder scomparire le Terme di Castellammare. In passato altri progetti più fattibili e “leggeri” sono stati archiviati – suscitando più di qualche ragionevole dubbio -, avrebbero potuto apportare notevoli vantaggi alla popolazione locale, ma si è terminato in un nulla di fatto.

L’architetto cavese Emilio Lambiase nella seconda metà degli anni Ottanta ha lavorato a titolo gratuito nella progettazione della funicolare Amalfi-Pogerola, un’infrastruttura ideata anche per riabilitare l’ospedale in loco, opera incompiuta, che nel frattempo, ridotto a rudere, è diventato una vergogna nazionale. “Il progetto della Funivia va diviso in due momenti. Una prima fase dove sono consulente dell’Amministrazione di Amalfi, per la prima volta in Giunta il Partito Comunista, abbiamo verificato e suggerito modifiche al piano regolatore generale in collaborazione con il docente universitario Sandro Dal Piaz che nel contempo stava lavorando pure al piano urbanistico territoriale della Costa Amalfitana. Abbiamo lavorato quasi un anno alla bozza del progetto della funicolare da Amalfi a Pogerola, e cosa molto importante, abbiamo suggerito e ottenuto dalla Regione Campania la modifica del tracciato che inizialmente investiva la Valle dei Mulini. La variante al piano territoriale ha evitato un’inutile rovina della Valle storica e portato fuori dal Centro Storico di Amalfi il tracciato futuro”.

“Per il progetto della funicolare avevo investito uno dei massimi esperti internazionali, l’ingegner Achille Bonini, per una consulenza di alto profilo, oltre a trovare un accordo per la realizzazione con il Consorzio Cooperative Costruzioni di Ravenna, per aver realizzato opere analoghe in vari Paesi. Il tracciato Amalfi-Pogerola doveva inserirsi in un sistema molto più ampio di mobilità alternativa sulla Costiera Amalfitana – aggiunge l’architetto Emilio Lambiase -. Si pensava al raccordo con “l’autostrada del mare” e raccogliere turisti e lavoratori nella Stazione marittima ubicata giù al porto, passando sotto la Strada Statale 163 per poi sbucare nella seconda stazione dove inizia il vallone, altro raccordo con parcheggio in roccia, per il flusso di passeggeri provenienti appunto dalla statale 163, una terza stazione al centro dell’insediamento delle case di edilizia agevolata di Pogerola e l’ultima stazione nel piazzale dell’ospedale di Pogerola. Si sfruttava l’occasione della Funicolare per rianimare il completamento dell’Ospedale. La convenzione prevedeva che il 60% delle opere fosse assegnato a ditte locali, mentre solo la parte di opere di alta tecnologia assegnata a ditte esterne specializzate”.

La seconda parte della storia di questo progetto ha voluto che intanto si rimescolasse l’amministrazione del Comune di Amalfi, “casualmente seppi che lo stesso progetto fu assegnato ad altri tecnici e, su esplicita minaccia di investire l’A.G., fui reinserito nel nuovo team di progettazione. Alleato di questa nuova fase qualche amministratore in malafede, che poi ha scontato pure la galera, e le vecchie Convenzioni e partners sparirono per sempre. Il nuovo progetto fu approvato con delibera di Consiglio Comunale ma la volontà dell’Amministrazione cambiò e non se ne fece più nulla”.

A distanza di molti anni si formula l’ipotesi di un tunnel di oltre 7 km scavato interamente nella montagna, un’opera che forse non avrà mai approvazione né troverà mai finanziamenti. Eppure il Comune di Maiori ha istituito l’unità di progetto denominata “Realizzazione galleria Maiori-Cava de Tirreni” che costa alle casse cittadine ben 60.000 euro annui. “La galleria Cava-Maiori è un’assurdità… Negli anni Sessanta fu costruita nel versante opposto di Cava un’altra galleria delle FF.SS. che unisce Nocera a Salerno – ricorda l’architetto Lambiase -. I contadini di Cava hanno perso per sempre l’acqua che sgorgava dalla roccia e raccolta in giuste vasche per irrigare i campi. Inoltre la conformazione della roccia dei Monti Lattari presenta dei piani di scorrimento inclinati verso Castellammare. Quando l’acqua percola nella roccia va in quella direzione e le terme di Castellammare si alimentano anche delle nostre acque. Quindi credo che questa galleria non si farà, ma intanto si sperperano denari pubblici per allestire un’unità di progettazione senza avere l’assenso al progetto”.

Luigi Ciamburro

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