Cosa succederà a scuola?

70
Advertisement

L’interrogativo sulla fine dell’anno scolastico se il rientro a scuola non avvenisse per il 18 maggio, s’imporrebbe con urgenza.

Nell’impossibilità della didattica in presenza per motivi sanitari, la bozza sulla quale gli addetti ai lavori stanno lavorando per poi presentarla al Cdm, prevederebbe la valutazione degli alunni impegnati con gli esami e gli scrutini finali, con mezzi e modalità telematiche.

Con il rientro a scuola entro il 18 maggio, la seconda prova dell’esame di maturità potrebbe essere proposta dalla singola commissione prevista per l’esame e terrà conto dell’effettivo svolgimento del programma svolto.

Inoltre, come ha ribadito il Ministro Azzolina, le commissioni deputate a seguire gli esami, saranno composte dai membri interni all’istituzione scolastica sede di esame, con solo il presidente esterno.

Se l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 impedisse il rientro a scuola per l’ultima data possibile, l’esame di Stato di terza media potrebbe attuarsi con l’esclusione di una o più prove, o con il cambiamento del criterio per l’attribuzione del voto finale, oppure con la possibilità di sostituire l’esame con le valutazioni del Consiglio di classe per i singoli alunni.

Si dovrebbero prevedere specifiche disposizioni per i candidati privatisti, tali da risultare uniformi rispetto a quelle adottate per gli interni.

Se risultasse possibile il rientro a scuola entro il 18 maggio con lo svolgimento degli esami in presenza, per le classi intermedie l’accesso alla classe successiva verrebbe assicurata, e il recupero degli apprendimenti per tutti i cicli di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020, potrebbe decorrere da settembre 2020, quale attività didattica ordinaria.

Advertisement