CORONOAVIRUS – Angri – La proposta di Mimmo Esposito per il “Progetto Movida Protetta”

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Certo che non ha bisogno di presentazione lui, le uniche garanzie sono le sue “folli” idee nell’organizzare eventi e serate a tema. Stiamo parlando di Emilio Esposito, detto Mimmo, proprietario del Pub” MMIEZ E’ SOUNDS”, che da piu’ di 14anni intraprese questa avventura nel centro storico di Angri, era il 9 dicembre 2006.

Oggi come tutti sanno ormai il “distanziamento sociale” ha imposto e imporrà nuove regole alla ristorazione.  Ecco la richiesta inviata alla Regione e pubblicata sul suo profilo social per una “𝐌𝐎𝐕𝐈𝐃𝐀 𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐓𝐓𝐀”.

L’idea <Niente più tavoli sociali o imperiali con tanti posti e niente più compressione come nei bistrot francesi. Non ci saranno più banconi da interminabili happy hours perché solo sui tavoli si sarà serviti, al bar come al ristorante, e sui tavoli ci sarà spazio e ci si siederà lontano da altri avventori. Il vicini-vicini sarà almeno temporaneamente bandito. In tutto questo potrebbero cavarsela (forse) i grandi ristoranti, quelli che sono soliti ospitare cerimonie. Ma che fine faranno i piccoli locali, soprattutto quelli ubicati nei centri storici ?

Si sente parlare di usufruire di spazi “pubblici” per poter utilizzare superfici aggiuntive rispetto a quelle di pertinenza dei propri locali. Allora come faranno quelli che, per la natura della loro ubicazione, non hanno la possibilità di avere spazi antistanti da allestire né con dehors, né con semplici tavoli e sedie ? Partendo da una idea per la mia città, spiega Mimmo, ho una proposta da fare per tutti i comuni della nostra Regione.

In un’area vasta, magari un parcheggio, ma volendo anche in altre aree, possibilmente recintate con uno o più varchi di accesso si potrebbero allestire aree che potremmo definire di “𝐌𝐎𝐕𝐈𝐃𝐀 𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐓𝐓𝐀”.

La proposta : Nell’area parcheggio alle spalle del Comune di Angri, ma anche in altre aree, si potrebbe allestire  uno spazio soprattutto per i locali del centro storico che non hanno metri all’interno ed all’ esterno sufficiente per garantire il distanziamento sociale.
Se in un’area dove normalmente potrebbero entrare 3000 persone, ridurle a 500 così da poter avere un distanziamento minimo di 5 metri tra un tavolo e l’altro, gestendo magari le entrate/prenotazioni con un APP. Questo permetterebbe in tutta serenità, di poter consumare anche togliendosi la mascherina.
Si potrebbero creare strutture per la somministrazione più grandi da permettere il distanziamento tra i lavoratori.
Si faciliterebbero i controlli per le forze dell’ordine, tipo misurazione della temperatura corporea e il controllo delle mascherine obbligatorie, dovendo gestire una sola entrata, dando la possibilità di far lavorare più dipendenti possibili, cosa che non potremmo fare con i nostri locali nel centro storico.
Ovviamente ripartire all’aperto fa stare tutti un po’ più tranquilli per il “rischio contagio” rispetto ad una struttura al chiuso o con una zona esterna molto ristretta.
Infine credo sia un’ottima idea per il rilancio economico del nostro paese e per sviluppare un enorme indotto>.

Nel frattempo, chi vuole esprimere un suo parere può farlo sul profilo di Mimmo Esposito

 

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