Coronavirus – USA: le mille idee di Trump e la morte di un bimbo in Illinois

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Ci faccia un favore, Presidente. Se vuole ottenere qualcosa, inizi a trattare la scienza e i suoi principi con rispetto”. Senza troppi giri di parole Holden Thorp chiude così il suo editoriale: un messaggio preciso e diretto che il chimico e direttore della rivista ‘Science’ spedisce al presidente americano. In buona sostanza Thorp ha accusato Donald Trump di aver a lungo screditato l’importanza del progresso scientifico e di tentare ora, quando questo potrebbe giocare a suo vantaggio, un cambio di passo elogiando il lavoro di medici, infermieri e ricercatori.

Nel pieno della emergenza sanitaria per Coronavirus, più volte il ‘numero uno’ degli USA ha cambiato posizione, idea. E’ di un paio di giorni fa la dichiarazione in cui afferma di voler riaprire tutto entro Pasqua, nonostante gli avvertimenti degli esperti. Il presidente ha anche più volte detto che che gli Stati Uniti riusciranno a trovare un vaccino “nel giro di qualche mese“, nonostante questo si sa sia piuttosto difficile. “Più veloci, più veloci!” è diventato il suo motto, facendo pressioni sulle compagnie farmaceutiche perché lavorino senza sosta alla ricerca di una cura per il nuovo Coronavirus. Trump punta a mettere in commercio il vaccino prima di novembre, mese in cui si terranno le presidenziali. Ma il suo obiettivo, per il momento, pare sia pure utopia in quanto l’Organizzazione mondiale della sanità ha più volte ripetuto che la messa a punto di un vaccino sicuro, testato e pronto alla distribuzione richiederà tra i 12 e i 18 mesi di lavoro a pieno ritmo. Ma a Trump che importa: “L’America è il Paese migliore del mondo: abbiamo i migliori scienziati, i migliori dottori, infermieri e professionisti”, come ha scritto in un tweet l’11 marzo scorso.

Ma c’è di più. Le sue tante promesse e dichiarazioni vengono spesso smentite anche dai suoi stessi collaboratori, ma una in particolare sarà stata di ispirazione ad un coppia dell’Arizona che ha ingerito la Clorochina, un farmaco usato per il trattamento e la prevenzione della malaria che Trump aveva erroneamente indicato come la soluzione al Coronavirus con il seguente risultato: lui è morto, lei è in grave pericolo di vita.

Intanto, nelle ultime 24 ore negli States si sono registrati 453 decessi per coronavirus, un triste record per il paese. In totale sono oltre 2.000 le vittime. Secondo i dati della Johns Hopkins University sono 2.010 mentre i casi accertati sono 121.117.
Un bimbo di meno di un anno è morto in Illinois e a riferirlo è lo stesso governatore Pritzker. New York rischia di diventare il peggior focolaio di Coronavirus al mondo: “peggio di Wuhan e della Lombardia”, si legge sul New York Times. I casi nello stato sono più di 52.000, la metà degli oltre 100.000 negli Stati Uniti. In media solo nella città di New York muore una persona ogni 9 minuti e mezzo per coronavirus e il numero di contagiati è in forte aumento. Solo fra gli agenti di polizia ci sono 500 casi. E la realtà peggiora di giorno in giorno, tanto che Donald Trump – costretto a confrontarsi con la realtà – aveva pensato  di mettere in quarantena lo stato insieme al New Jersey e Connecticut. In meno di 24 ore ha nuovamente cambiato idea: abbandona l’idea di mettere in quarantena gli Stati di New York, New Jersey e Connecticut, e opta per dei forti ‘travel advisory’ tesi a dissuadere i viaggi e gli spostamenti nei e dai tre Stati, ma senza chiuderne i confini.

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