Coronavirus – Italia: da Burioni a Lamorgese, da Fratoianni a Salvini, tutti contro Renzi

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Questo virus ci farà ancora male. Non per settimane, per mesi e mesi. Il vaccino non c’è e se andrà bene torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due… Bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare“.
” […] l’Italia non può stare ibernata per un altro mese perché così si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza, in proteste disperate. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe. Sì, non ci scambieremo il segno della pace ma torneremo a messa.”
– dichiara Renzi al giornalista Arturo Celletti per l’Avvenire.

In seguito alle dichiarazioni dell’ex premier Matteo Renzi, le reazioni non si sono certo fatte attendere. Si potrebbe dire “Tutti contro Renzi” ma passerebbe per un martire ideologico della pandemia quindi scendiamo nel merito della questione e capiamo le diverse posizioni, dalla scienza alla politica, che trovano l’esortazione di Renzi al momento irrealizzabile.

Vito Crimi (M5S) a SkyTg24, dice: “Non vorrei che l’uscita di Renzi sia del tipo ‘apriamo tutto, chiudiamo tutto, apriamo tutto’. Bisogna ragionare con intelligenza e progressione“.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese interviene sulla questione sollevata da Renzi e dichiara: “Se vediamo gli ultimi dati, viene da pensare che la data del 3 aprile sia troppo ravvicinata per dire che verrà riaperto tutto. La situazione è seguita a vista e le decisioni verranno prese man mano che la situazione sarà più tranquilla sia per decessi sia per contagi.

Come la Lamorgese la pensano i virologi Fabrizio Pregliasco e Roberto Burioni i quali concordano nel chiedere la massima prudenza e che le misure restrittive non vengano allentate. “Non ci sarà un unico picco di casi ma ci saranno presumibilmente vari picchi sul territorio, in tempi diversi. Dunque l’arma più efficace per ora restano l’isolamento e le misure restrittive.”, dice Pregliasco.

Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato” ha dichiarato l’epidemiologo Pierluigi Lopalco a cui fa eco il virologo Fabrizio Pregliasco che ha così replicato: “Pensare di riaprire le scuole è prematuro. E’ giusto pensare al futuro ma serve molta attenzione. Questo virus non ce lo toglieremo dai piedi velocemente, ma in questa fase è necessario agire per poter arginare la dimensione dei morti che c’è stata in Lombardia“.

Da Calenda arriva un “Caro Matteo Renzi, la tua dichiarazione che bisogna riaprire prima di Pasqua è poco seria” mentre Fratoianni: “Vedo che Renzi propone di riaprire scuole e imprese prima di Pasqua. Su quale base scientifica lo fa?”. Non distante sul punto il leader della Lega che su Facebook scrive: “Leggo di un mio collega senatore che pensa alla riapertura. E’ giusto ragionare sul domani ma non credo sia il momento. Non si possono riaprire da domani scuole e fabbriche“.

 

 

 

 

 

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