Coronavirus: il panico sta uccidendo l’economia italiana. Tutti i settori in calo

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In Italia, come abbiamo già diverse volte scritto, la prima vittima del Coronavirus è l’economia nazionale. La psicosi che si è generata nell’ultima settimana soprattutto, ha messo in ginocchio il settore agricolo già in difficoltà a causa del crollo dell’11% delle esportazioni in Cina. A sottolinearlo è la Coldiretti che precisa anche come lo stop di centinaia di aziende agricole nelle aree del contagio, possa rappresentare un vero tracollo del settore incidendo in modo fortemente negativo sull’economia di aree come la Padania.

Anche il turismo, un settore che incide per il 12% sul Pil nazionale, vive oggi uno dei momenti più bui che si ricordino. A Milano si sono registrate fino all’80% di cancellazioni e l’occupazione prevista per il mese di marzo è calata al 50% in città e al 40% fuori dal capoluogo lombardo. A Roma si perdono oltre 3 milioni di euro al giorno con cancellazioni alberghiere fino al 90%. Situazione non diversa per Napoli, Firenze e Venezia. Le cancellazioni di molte tratte verso l’Italia da parte delle compagnie aeree internazionali, così come il divieto di ingresso agli italiani in Paesi come le Seychelles o la Giordania, sono il risultato di questa psicosi ormai globale.

L’industria non è certo rimasta fuori da questa situazione: Confimprese ha registrato già una perdita del 30% nel retail solo nello scorso fine settimana.
In questi giorni seimila metalmeccanici lombardi sono fermi nella produzione oppure hanno un orario lavorativo ridotto. Anche l’industria della moda subisce una battuta d’arresto, con il crollo delle esportazioni e del giro di affari interno – molte trasferte sono dovute essere annullate – e anche a causa del calo del turismo.  A essere colpite sono stati i grandi eventi nazionali rinviati o cancellati che ogni anno attirano gente da tutto il mondo.

La stessa cosa è avvenuta per il Salone del Mobile, per ora rinviato a giugno. Ma in caso di cancellazione dell’evento, l’impatto sul Pil sarebbe di almeno 1-1,3 miliardi di euro.
Questo clima di incertezza si è immediatamente riflesso anche sui mercati finanziari. Nel lunedì nero, la Borsa ha perso il 5,4% bruciando 30 miliardi. Secondo Confesercenti, la perdita economica in termini di consumi a livello nazionale sarà di 3,9 miliardi e si potrà arrivare alla perdita di circa 60.000 posti di lavoro con la chiusura di 15.000 piccole e medie imprese. Confcommercio ha stimato una perdita di 5-7 miliardi di euro in caso lo stato di crisi prosegua fino a maggio, mentre da Bankitalia si prevede la riduzione del Pil dello 0,2% nell’arco di un anno.

Considerate le analisi degli esperti, ci saranno più danni per la crisi economica generata dal panico, che non per effetto dell’epidemia.

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