Coronavirus – Chef Ramsey chiude i suoi ristoranti e licenzia 500 dipendenti. Aspre le critiche

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Grodon Ramsey accusato dai suoi fan per avere licenziato 500 dipendenti dopo avere chiuso i suoi ristoranti per l’emergenza Coronavirus.

Come riportato da La Stampa, il famoso chef britannico non avrebbe fornito alcuna garanzia sulla riassunzione una volta che l’epidemia sarà finita. I dipendenti avrebbero ricevuto una mail in cui vi era scritto che sarebbero stati pagati fino al 17 aprile, senza però ulteriori chiarimenti su quello che avverrà dopo.

Questo l’annuncio dello chef sui social: “In questo momento di grande incertezza, per garantire la sicurezza e la salute dei nostri dipendenti, dei clienti e della comunità, cercando di fare la nostra parte nell’abbassare il livello di diffusione del virus, sa sabato 21 marzo i nostri ristoranti di Londra chiuderanno. Non sappiamo quando riapriremo, ma quello che possiamo fare oggi è supportarci a vicenda in questo terribile momento di cambiamento. Ne usciremo più forti di prima”.

Bufera social immediata. Da “Hai un patrimonio di 140 milioni di dollari, potevi proteggere di più i tuoi dipendenti” alla critica gastronomica del The Guardian dove Marina O’Laughlin scrive: “Ancora una volta, i multi milionari non mettono mano al loro portafoglio mentre i più piccoli fanno quel che possono per il loro staff”. Gordon Ramsey le risponde: “Chiaramente non hai mai gestito un’impresa, e nonostante i tempi difficili per tutti tu ti nascondi dietro i tuoi patetici tweet, datti una calmata. Un ennesimo colpo basso da un noioso critico pieno di rancore”. E continua con parole al vetriolo: “Ti guadagni da vivere criticando il cibo! Ristoranti chiusi per la tua penna velenosa, solo perché non ti hanno leccato il culo, hai mai pensato di restituire qualcosa in questi tempi difficili? Io non ho fatto altro che mettere mano al portafoglio per anni!”.

 

 

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