Coronavirus. Biologi: “La scienza che fa politica e’ certamente dannosa”. 

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“Gli scienziati possono certo far politica, sarebbe anzi un vantaggio per la collettività se spendessero i propri talenti per servirla. Viceversa, la scienza che fa politica e’ certamente dannosa”. Lo dichiara, in una nota, Vincenzo D’Anna, ex parlamentare del gruppo Ala, attuale presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi.

“Sbaglia chi, vestendo i panni dell’intemerato difensore della scienza, ‘bacchetta’ il governo sul fronte dell’emergenza Coronavirus, per non aver dato vita alla quarantena di massa ed alla chiusura ed al controllo di tutti i varchi di frontiera. Purtroppo – aggiunge ancora il presidente dei Biologi – esistono i portatori sani e quelli che, pur avendo addosso il virus, non avvertono ancora i sintomi della malattia”.

Inoltre, rimarca ancora D’Anna, “il Covid 19, contrariamente a quanto sospettato, eèentrato dal Nord del Paese, non certo da Lampedusa. Non siamo in Cina – spiega l’ex parlamentare – ove i diritti e le libertà civili sono del tutto subordinati ai voleri dittatoriali del partito al potere. Non si possono sequestrare decine di migliaia di persone solo per mera precauzione. E poi, nel Paese della Grande Muraglia, secondo i dati dell’Imperial College di Londra, i contagiati venuti a contatto col sistema sanitario locale, sarebbero 80mila di cui solo il 3% e’ deceduto”.

“Ma gli infettati, compresi cioe’ quelli non venuti a contatto con le locali strutture sanitarie, sarebbero 800mila e quindi, in tal caso, la mortalita’ scenderebbe allo 0,3 %, ben al di sotto, dunque, dei decessi provocati dalla comune influenza”. Il vero pericolo, conclude D’Anna e’, dunque “il panico e chi lo semina. L’Ordine dei Biologi ed i suoi iscritti sono a disposizione delle istituzioni sanitarie”.

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