Coronavirus. Addio a Germano Celant, il critico d’arte italiano più noto a livello internazionale.

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E’ morto Germano Celant (1940-2020), il critico d’arte italiano più noto a livello internazionale. Considerato l’inventore dell’Arte Povera, primo grande balzo nel campionato del contemporaneo, nata da una complicità generazionale con – per citarne alcuni – Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Giuseppe Penone, Gilberto Zorio, Kounellis. Amalfi ebbe un ruolo centrale in questo divenire dell’arte e della critica. Nel 1968 (dal 4 al 6 ottobre) negli Antichi arsenali della Repubblica di Amalfi fu organizzata la mostra “Arte povera più azioni povere” organizzata dal centro studi Colautti di Salerno e promossa da Marcello Rumma, illuminato collezionista, editore e mecenate, e curata da Germano Celant. Nelle giornate di Amalfi la dimensione performativa e laboratoriale si estese anche al dibattito critico. Alcune delle figure più importanti del momento si riunirono a discutere le nuove forme e possibilità dell’arte e del suo sistema: con Marcello Rumma e Germano Celant, Achille Bonito Oliva, Gillo Dorfles, Piero Gilardi, Filiberto Menna, Angelo Trimarco e Tommaso Trini animarono un’assemblea che rifletteva sul ruolo della critica in un contesto artistico in rapida mutazione. Nel 2016 il Ravello festival ospitò la mostra (curata da Laura Valente) “Il terzo paradiso” di Michelangelo Pistoletto che di quella corrente è figlio. Celant è morto all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da due settimane dopo aver contratto il Coronavirus.

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