CISL FP – Il Covid impazza nel governo regionale

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“Forse questo mese sarà pagata la premialità COVID nelle aziende sanitarie salernitane – afferma Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno – e finalmente sarà chiaro a tutti come, nell’ambito della erogazione delle quote previste dalla regione, tali indennità saranno erogate in una percentuale tra il 15/20 per cento sulla totalità dei lavoratori.

Potrebbe darsi che a chi va in giro con carte e borse ovvero si è richiuso in qualche ufficio ai piani alti, tale premio sarà riconosciuto e a quanti sono stati a contatto faccia a faccia con il virus saranno esclusi poiché a costoro non è stata prevista nemmeno una quota minima, con avallo irresponsabile di tutto il governo regionale.

Non si escludono anche responsabilità delle parti sociali che invece di trovare un accordo si sono cimentate in distinguo e totale indifferenza sulla materia per evitare che ciò accadesse. I lavoratori sono stati divisi e il baratro che si aprirà dopo la erogazione delle quote mostrerà la totale inconsistenza della politica campana che, oltre ad essere l’ultima nella erogazione delle quote di premialità, si caratterizzerà attestandosi al gradino più basso per non smentirsi per la iniquità delle quote previste e la limitata platea dei beneficiari, dimostrando che la crisi epidemiologica in atto è un fenomeno non compreso nella sua totalità e nella sua stessa complessità che ha investito tutto il comparto anche se con gradienti di responsabilità diversa, ma comunque condivisa in tutta la filiera dei servizi assistenziali.

Tale aspetto è inquietante poiché mostra la scelleratezza con cui si affrontano le questioni, superficialità che trova il suo ennesimo epilogo nella pubblicazione della banca dati per il concorso dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno. Infatti l’ente oltre a non pubblicare l’elenco degli ammessi, degli esclusi e di coloro che non devono partecipare alla selezione, non si è posta il problema di verificare presso la Regione Campania, nell’ambito della garanzia e della tutela dei diritti di tutti i candidati, di dare un segnale tangibile e concreto di valorizzazione del personale reclutato per contrastare l’emergenza epidemiologica, estendendo agli stessi la possibilità di evitare la preselezione, in rispetto a quanto previsto dal DL 14/2020 all’art. 2 comma 3, che testualmente recita: “le attività professionali svolte ai sensi dei commi 1 e 2 costituiscono titoli preferenziali nelle procedure concorsuali per l’assunzione presso le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale.

Ancora una volta non si perde l’occasione di fare da grancassa alle promesse ed enunciazioni politiche, mostrando con i fatti che degli eroi e del personale precario non frega a nessuno, specialmente ai burocrati del palazzo San Leonardo”.

Il Segretario Generale Pietro Antonacchio

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