Cava, ragazza plagiata sul web si chiudeva al buio in camera: aperta indagine

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Sarebbe stata plagiata attraverso internet, per poi isolarsi in casa, cambiando sempre di più il suo comportamento verso amici e famiglia. I carabinieri di Cava de’ Tirreni stanno indagando su un possibile caso di circonvenzione di minore. La denuncia è stata sporta dalla famiglia.

La ragazzina sarebbe stata adescata su internet, attraverso un gioco. Una sorta di quiz a domande che misurano la propria personalità, al quale sarebbe seguita poi una conversazione in una chat, anonima, con un soggetto che avrebbe messo alla prova la ragazzina con una serie di domande. La minore avrebbe, dopo quegli approcci virtuali, trascorso nei giorni a seguire diverse ore in camera, al buio. In un caso, avrebbe anche bruciato dei vestiti. Il comportamento che avrebbe condotto la ragazza ad auto escludersi da qualsiasi forma di vita sociale, ha insospettito i genitori, che avrebbero prima chiesto aiuto ad un prete, per poi rivolgersi ai ai carabinieri. L’attività investigativa è appena agli inizi.

Tra le ipotesi, non si esclude che possa trattarsi di un caso di Hikikomori, parola nata in Giappone per definire una sindrome che ha colpito centinaia di migliaia di ragazzi dalla fine degli anni ’80. Sono storie di reclusione volontaria: oggi in Italia si stimano 100 mila casi, in maggioranza sono maschi tra i 18 e i 28 anni. Si tratta di dati approssimativi raccolti dall’associazione HikikomoriItalia.it, che ha creato un sito dove i ragazzi comunicano tra loro attraverso una chat. Un punto d’incontro anche per i genitori, che nella maggior parte dei casi non sanno come affrontare il problema.

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