Cava de’ Tirreni, uccise la moglie dopo litigio: a processo per omicidio volontario

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Uccise la moglie con 47 coltellate, non prima di averla picchiata, presa a morsi e calci, fracassato il setto nasale e lo zigomo destro. Tutto davanti al figlio di 5 anni. Con l’accusa di omicidio volontario premeditato ed aggravato da futili motivi, Salvatore Siani finisce a processo. A chiedere il rito immediato è il sostituto procuratore di Nocera Inferiore, Roberto Lenza. Era il 22 gennaio scorso. Teatro di quell’omicidio fu la casa della madre di Nunzia Maiorano, 41enne vittima e moglie dell’imputato, nella località di Sant’Anna. Quel giorno Salvatore, di professione barbiere e dell’età di 48 anni, aveva accompagnato due dei tre figli a scuola. In casa c’era il più piccolo, Luigi di 5 anni. Nunzia gli stava preparando il latte, mentre il piccolo giocava in cortile. L’uomo arrivò alle spalle della donna. Cominciarono a litigare. Poi l’aggressione che terminò con più di quaranta fendenti sferrati sul corpo della donna, le cui urla attirarono sia il figlio della coppia che la madre.

Quel coltello Salvatore lo aveva già con se, avendo «premeditato l’aggressione» verso Nunzia. A chiamare i carabinieri fu una vicina di casa, anch’ella attirata dalle urla. Davanti al gip, che ne convalidò il fermo, Salvatore Siani provò a difendersi, sostenendo di essere stato esasperato dalla donna, che lo avrebbe più volte invitato ad andar via di casa. I litigi tra i due pare fossero frequenti nell’ultimo periodo. Nunzia – secondo testimonianze – era a sua volta stanca degli atteggiamenti violenti del marito. La famiglia, più volte, aveva provato a mediare. Prima di finire in carcere, Salvatore fu ricoverato in ospedale. Aveva una ferita da taglio sul petto, che giustificò come il risultato di una reazione della moglie. Versione smentita dal racconto del figlio di 5 anni. Più probabile che abbia tentato di togliersi la vita.

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