Cava de’ Tirreni, 40 anni la sfida tra Nazionale e Cavese

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Il Comunale si riempì all’inverosimile per l’amichevole con l’Italia di Bearzot, il 14 febbraio 1980. Il Comunale, appunto. Simonetta Lamberti era piccola e ancora viva. La Cavese quel giorno di quarant’anni fa, un giovedì, ebbe l’onore di confrontarsi in amichevole con l’Italia di Enzo Bearzot, che si preparava all’Europeo casalingo dovendo fare i conti con quel che era capitato per il calcio-scommesse, cioè squalifiche per la certezza Paolo Rossi ma anche per gli emergenti Giordano e Manfredonia. C’era Zoff e c’erano tanti big. La Cavese non era ancora quella della magica scalata in B e delle gloriose imprese contro Milan e Lazio. Eravamo in anticipo di un anno sul tempo della gloria. In panchina regnava ancora Corrado Viciani, il profeta del gioco corto, accompagnato da Milite buonanima. Il portiere titolare si chiamava Vannoli, che lasciava al suo vice Garofalo solo lqualche minuto in amichevole L’organico difensivo comprendeva Casadei, Della Bianchina, Gregorio, Infante, Longo, Pidone, Polenta. Tra i centrocampisti c’erano Braca, Chirco, Consalvo, Della Monica, Mari, Miano, Truddaiu, Viciani junior. Il cast degli attaccanti lo componevano Burla, De Tommasi, Gabriellini e Grassi. Formazione base Vannoli, Longo, Pidone, Polenta, Della Bianchina, Viciani, Truddaiu, Chirco, Grassi, Braca, Burla. Qualche gran talento – Paolo Miano e Ciccio Della Monica successivamente sarebbero approdati in A –  ma annata di C1 anonima col decimo posto, certificata dal pari in bianco di tre giorni dopo in casa col Chieti. Paolo Braca era il re del centrocampo ma o’rei per definizione era Claudio De Tommasi, attaccante atipico in tutto. Italia con Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Causio, Tardelli, Rossi, Antognoni, Bettega. La formazione di partenza che due giorni dopo, a Napoli, avrebbe affrontato e superato la Romania per 2-1, con gol di Boloni, Collovati e Causio. A Cava, invece, fu naturalmente goleada azzurra ma quel pomeriggio di San Valentino di 40 anni riempie ancora di orgoglio e di ricordi la storia degli aquilotti.

 

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