Campagna di sensibilizzazione a favore della riabilitazione polmonare

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#DiamoRespiroAllaRiabilitazione, #FaiSentireIlTuoRespiro e #Il20per100cistaStretto sono gli hashtag scelti per la campagna di sensibilizzazione lanciata dalle associazioni che sostengono le persone affette da patologie respiratorie croniche. In particolare, in una nota stampa, le associazioni chiedono al ministro Giulia Grillo di non ignorare la Riabilitazione polmonare e si oppongono alla soglia del 20%, definita per i ricoveri riabilitativi, e alla scelta di istituire delle unità di valutazione dei ricoveri, “utili solo a rallentare e ridurre l’accesso a un intervento terapeutico già gravemente sotto-erogato in Italia”. “Limitare la possibilità di accedere alla riabilitazione polmonare solo a chi finisce ricoverato in ospedale per una riacutizzazione della malattia respiratoria è una decisione che non ha nessun fondamento scientifico, anzi è in controtendenza rispetto alle raccomandazioni della letteratura e alla pratica clinica diffusa in tutto il mondo occidentale. Questa iniziativa non considera il crescente problema epidemiologico e discrimina gravemente i pazienti con patologia respiratoria: a parità di condizioni cliniche potranno accedere alla riabilitazione solo i pazienti che nell’anno in corso rientreranno in questo arbitrario 20%, mentre agli altri non spetterà altro che sperare di non finire in ospedale per una riacutizzazione che si sarebbe potuta evitare con un ricovero molto meno costoso e molto più costruttivo per la salute dei pazienti” questo è quanto si legge nel comunicato stampa rivolto al ministro. “Negare i ricoveri riabilitativi ai pazienti affetti da malattie respiratorie croniche equivale a negare un trattamento farmacologico” ed è per questo che nasce la campagna di sensibilizzazione, “per rendere pubblica e ben visibile la necessità di questo intervento di cura, vitale per alcune persone, e per dichiarare insieme quanto le risorse per la Riabilitazione Polmonare avrebbero bisogno di essere incrementate e non ridotte come questo decreto vorrebbe fare”

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